Sulla Rai sbarca un’Oriana non ancora furiosa

TV O l’amavi o l’odiavi. Perché lei,  tosta e implacabile, ruvida ed energica, intransigente e   desiderosa di protagonismo, occhialoni, smalto rosso, eyeliner anche in Vietnam, lei era Oriana Fallaci, di fatto un mito per una generazione di donne. «Un mito lo è anche per me che ho sentito un enorme responsabilità nel doverla interpretare, cercando di comprenderla con rispetto. Se fosse viva oggi temerei il suo giudizio ma sarei pronta a farmi massacrare, perché ho imparato da lei che non bisogna aver paura». Parola di Vittoria Puccini, protagonista de “L’Oriana” di Marco Turco (16-17 febbraio su Rai1 in prima serata, dopo il passaggio di due giorni al cinema in versione ridotta), biopic scritto da Rulli e Petraglia che danno il via alla storia da uno  dei suoi ultimi ritorni in Italia per riordinare carte e ricordi. Da qui si snoda il racconto della sua vita, tutto incluso, zoomando molto sulla storia d’amore con Panagulis e sino alla fine, quando l’Oriana lottava con il cancro e, ossessionata dall’integralismo islamico, diventò integralista lei stessa. SILVIA DI PAOLA