I Sentinelli contro l’omofobia e Forza Nuova

CITTA’ Fare sul serio senza prendersi sul serio. È il motto dei Sentinelli di Milano, il movimento nato sul web il 5 ottobre scorso, quasi per gioco – anche il nome è stato scelto per irridere le  ultra-cattoliche Sentinelle in piedi – e che oggi conta oltre 18mila like su Facebook. Sono quelli che hanno radunato 4 mila persone fuori dalla Regione mentre dentro si svolgeva il convegno omofobo. E oggi, per bocca di uno dei fondatori, Luca Paladini, i Sentinelli lanciano una nuova iniziativa: il “Pirlotondo”, previsto  il 14 febbraio alle 15 in Piazza della Scala.
Paladini, perché questo appuntamento?
Chiediamo l’estensione della legge Mancino anche ai reati legati all’orientamento sessuale. Se ti picchiano perché sei di religione o razza diversi, scatta l’aggravante. Se lo fanno perché sei gay, no. È assurdo. Sarà una festa con Paolo Hutter e   Angelo, il ragazzo insultato al convegno in Regione. Vorremmo ci fosse Pisapia.
Spesso vi definiscono un’organizzazione LGBT, lo siete?
No. Siamo cittadini che difendono i diritti civili.
Un’iniziativa nata mentre Forza Nuova indice per sabato un presidio contro: “la dittatura omosessualista”! Siete dittatori omosessualisti?
Certo…  Se in Italia, dove non c’è una legge contro le aggressioni sessuali, siamo alla dittatura, cosa diranno mai delle nazioni come Germania o Inghilterra dove la legge c’è? Abbiamo chiesto che quel presidio venga vietato. Se così non fosse, torneremo a protestare.
Avevate citato Maroni che al convegno vi definì “4 pirla”?
Ci abbiamo pensato, poi abbiamo considerato che la Regione ha organizzato un convegno a difesa della famiglia con in prima fila un prete pedofilo; i presenti hanno preso a parolacce un ragazzo;  per giustificare la bagarre,  hanno incolpato lo stress… È stato tutto così tragicomico, che abbiamo avuto pietà.
In tre mesi avete raccolto 18mila like, un successo, ma che forse tradisce un gap di rappresentanza?
Ogni iniziativa aumentiamo di numero. In effetti, se 4 pirla (è il caso di dirlo)  si mettono in testa di difendere la legalità e in pochi mesi radunano tante adesioni, un problema c’è…
ANDREA SPARACIARI