Romanzi
6:00 pm, 4 Febbraio 15 calendario

Fioretti: “Così Dante capisce l’amore”

Di: Redazione Metronews
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ROMANZI A 750 anni dalla nascita, Dante Alighieri ha una fama che resiste al tempo al punto che su Google è l’autore in assoluto più ricercato. Motivo? «La sua comprensione dei fatti umani riguardo alle faccende di cuore è altissima» spiega il prof Francesco Fioretti, che con i suoi thriller danteschi, nutriti di studi raffinati, ha venduto oltre 500.000 copie e che in questi giorni è in libreria per Rizzoli con “La selva oscura” (p. 320, euro 17) dove ripercorre la vita di un autore tormentato dai versi di Dante, il cui segreto insegue da tutta la vita. Un amore che diventa ossessione, e lo spinge ad attraversare l’Europa sulle tracce del Poeta.
Professor Fioretti, come mai Dante è così attuale?
Innanzitutto perché tocca temi eterni. Per esempio quando nella Vita Nova parla di Beatrice, la donna che ha amato e lo ha ispirato per tutta la vita  e dice “moro per te” si tratta di una morte simbolica, quella dell’anima assetata d’amore che è praticamente quello che pensano oggi i ventenni quando si consumano in una passione non corrisposta.
Dante non sposò mai Beatrice ma restò sempre, direbbe oggi un ragazzo, “in fissa per lei”…
Allora, dato che i matrimoni erano combinati e l’amore era adulterino, è chiaro che questo desiderio era molto più forte. Dante stesso fu destinato a nozze con Gemma Donati quando aveva 12 anni e la stessa Beatrice sposò uno dei più grandi banchieri di Firenze.
Nell’inferno, la Selva Oscura del titolo del suo libro mette Paolo e Francesca che da allora sono diventati il simbolo dell’Amor ch’a nullo amato amar perdona… Ci spiega questo misterioso verso?
Lo citano persino i cantautori, da Venditti a Jovanotti. “Perdonare” è qui un perfetto sinonimo del moderno “condonare”, e che significa: non significa che l’amore è necessariamente corrisposto ma l’amore pretende di essere ricambiato anche se non sempre lo è: lo pretende l’amore di Paolo per Francesca, ma anche quello del marito Gianciotto che alla fine uccide gli amanti… con una pena direi sproporzionata rispetto al misfatto.
ANTONELLA FIORI
www.ifioriblu.org

4 Febbraio 2015
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