Arte
7:02 pm, 2 Febbraio 15 calendario

Visioni del futuro all’alba del secolo

Di: Redazione Metronews
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ROVIGO Una modernità popolata di angeli e demoni, figurazioni di morte e visioni di luce e progresso. È questa l’idea di futuro che si affaccia nel Novecento. L’irrompere della modernità sul finire dell’Ottocento e le sue declinazioni nei primi decenni del secolo successivo sono il soggetto della mostra affidata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a Giandomenico Romanelli, a Palazzo Roverella, che accosta vitalismi sfrenati a eterei straniamenti, incubi e sogni. Una mostra insolita, dunque, quella che indaga l’immaginario pittorico all’alba del secolo breve, e mette assieme icone simboliste e ideali utopici alla follia della Grande guerra. Quella messa in mostra è l’irruzione di una modernità inquieta, prefiguratrice di morte non meno che celebratrice di vita, protesa verso nuovi miti e conquiste, dove gli schemi saltano e i generi si confondono. A raccontare tutto ciò sono grandi artisti europei e italiani, noti e meno noti. Tra gli altri: James Ensor, Franz von Stuck, Leo Putz, Odillon Redon, Arnold Boecklin, Paul Klee, Carlos Schwabe, Max Klinger, Leon Bakst, Alfred Kubin, Felicien Rops, Gustav Moreau, Wilhelm Diefenbach, Mario De Maria, Guido Cadorin, Cagnaccio di san Pietro, Bortolo Sacchi, Alberto Martini.
Il demone della modernità, pittori visionari all’alba del secolo breve. Rovigo, Palazzo Roverella, dal 14 febbraio al 14 giugno, info: www.palazzoroverella.com.
 

2 Febbraio 2015
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