'Ndrangheta in Lombardia
8:05 pm, 2 Febbraio 15 calendario

Qui a Trezzano siamo in guerra

Di: Redazione Metronews
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GIUSTIZIA
«I sindaci della cintura di Milano sono lasciati soli. Abbandonati dal governo nella guerra contro le cosche calabresi. L’hinterland di Milano è come la Beirut di una volta. Siamo in guerra». È l’allarme lanciato ieri dal sindaco Pd di Trezzano sul Naviglio, Fabio Bottero, intervistato da Klaus Davi per “KlausCondicio”. Il primo cittadino, eletto a giugno scorso (dopo il commissariamento del comune per mafia), è stato oggetto di intimidazioni. Una lotta impari la sua, in un territorio storicamente controllato dalla cosca ‘ndraghetista dei Barbaro-Papalia.
Sindaco, cos’è accaduto?
Io e la giunta abbiamo ricevuto due lettere di minaccia; hanno bruciato due casette di proprietà comunale e il muro della casa di una consigliera è stato imbrattato.
Quali pensa siano stati i provvedimenti che hanno “dato fastidio”?
Una della due casette è bruciata all’indomani di un consiglio comunale  sulla legalità nel quale si era parlato di costituire una commissione antimafia. L’altra alla vigilia di una riorganizzazione del funzionamento del Comune. Poi abbiamo recepito il regolamento regionale anti slot. E infine abbiamo iniziato a far pagare i debiti…
In che senso?
A Trezzano c’erano persone o associazioni che usavano spazi comunali da anni, senza aver mai pagato l’affitto.
Ha paura? Si sente solo?
Non mi sento solo, ma non sono tranquillo, comunque andiamo avanti. Servono degli interventi del governo. Ormai c’è consapevolezza della presenza della ‘Ndrangheta, ma servono forze dell’ordine più equipaggiate.
Secondo Confcommercio, nella sua zona il 60% dei commercianti avrebbe subito richieste estorsive, che nessuno ha mai denunciato…
Noi sindaci dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter rispondere ai cittadini, perché dobbiamo ricreare la fiducia, farli sentire protetti, liberi di denunciare.
Cosa chiederebbe se avesse davanti a sé Renzi?
Più mezzi per le forze dell’ordine e un vero coordinamento antimafia.ANDREA SPARACIARI

2 Febbraio 2015
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