Nella Capitale via libera al registro delle unioni civili
ROMA. Roma avrà un registro delle unioni civili. È quanto ha sancito l’Assemblea capitolina approvando ieri, con 32 voti favorevoli, 10 contrari e 1 astenuto, la delibera che ne prevede l’istituzione. L’esito della votazione è stato accolto in aula Giulio Cesare da applausi e grida di gioia da parte dei tanti attivisti lgbt presenti. Il sindaco Marino, presente in Aula, ha detto: «Oggi la Capitale d’Italia dà il segnale che, in questa città, l’amore è uguale per tutti».
Come funziona
Al registro unico per tutti i Municipi di Roma Capitale potranno iscriversi le coppie formate da persone maggiorenni e conviventi di qualsiasi sesso, italiane o straniere, e che non siano legate tra loro da vincoli giuridici, che non facciano parte di un’altra unione civile e che non siano sposate, vincolo quest’ultimo che cade al momento dell’annotazione della separazione, senza quindi dover aspettare il divorzio. L’iscrizione potrà essere accompagnata da una cerimonia che sancirà il rilascio dell’attestato di unione civile. Gli attestati delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero saranno inseriti nel registro delle unioni civili. Novità anche sul piano dell’assistenza sanitaria: in ospedale le due persone che fanno parte dell’unione civile vengono equiparate al “parente prossimo”.
Primi a volersi “unire” Daniele Sorrentino e Christian Mottola, volontari del Gay Center, «coppia stabile da 7 anni»: «Questo sarà il primo passo in attesa di salire in Campidoglio per il matrimonio», hanno detto ieri.
“Illegittimo”
Intanto l’opposizione annuncia ricorsi sia in sede amministrativa che penale: i consiglieri di centrodestra ritengono che il provvedimento sia illegittimo in assenza di una legislazione nazionale.
METRO
© RIPRODUZIONE RISERVATA