Quirinale
8:43 pm, 28 Gennaio 15 calendario

Colle, al via primo voto ma non c’è l’accordo

Di: Redazione Metronews
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ROMA Girandola di incontri a Palazzo Chigi per il premier Matteo Renzi. Silvio Berlusconi e, prima, anche Pier Luigi Bersani. Un faccia a faccia quello tra Renzi e il leader di Forza Italia durato circa due ore. Ma sul nome del candidato al Colle si continua a trattare. Stamattina  l’assemblea dei grandi elettori Pd ha approvato all’unanimità la proposta di Matteo Renzi di candidare Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Ma Forza Italia per ora dice che non lo vota.
 Renzi ha ricordato, di Mattarella, prima di tutto la sua storia famigliare e la contrapposizione alla mafia: “E’ un uomo della legalità”. Poi, “è stato ministro dei rapporti con il Parlamento, e noi dobbiamo dare risposta alla domanda che viene da tutti i partiti di una centralita del Parlamento”. Ancora, “pochi Dc hanno avuto come lui il coraggio di dimettersi, un tema vero per la politica italiana”. Il premier ha poi ricordato che Mattarella “è il padre della legge elettorale che porta il suo nome, quella dei collegi”. E, da ministro della Difesa, ha vissuto in prima linea la vicenda dei Balcani ed ha abolito la leva militare obbligatoria. Infine, ha proseguito Renzi, Mattarella “è giudice costituzionale. Noi stiamo cambiando la costituzione, lui è un difensore della Costituzione, il che non significa essere intransigenti ma difenderla e gestire un momento di transizione nei rispetto del legislatore”.
I “paletti” di Forza Italia
“Direi proprio di no”. Il capogruppo al senato di FI, Paolo Romani, così risponde ai giornalisti che gli domandano se vi sia qualche margine perchè i parlamentari azzurri possano votare a favore di Sergio Mattarella, candidato del Pd al Quirinale.     Quella di Renzi “è una forzatura che giudichiamo inaccettabile”, osserva e aggiunge: “Il patto è sulle riforme. La forzatura di Renzi potrebbe avere qualche impatto sulle riforme”.     E ancora: “Oggi siamo alla rottura di un metodo” sul Quirinale e “giudichiamo il percorso negativo”.  Già l’altro ieri subito dopo il faccia a faccia con Renzi, Berlusconi aveva incontrato i grandi elettori di Fi. A loro ha riferito di aver detto vari “no” al premier: Forza Italia non voterà mai un nome «troppo a sinistra», «chi nelle trascorse elezioni è stato nostro avversario» e chi «ci ha dimostrato inimicizia». Parole interpretate come una bocciatura senza riserve per qualsiasi tecnico, per Prodi e Mattarella, per esponenti “troppo” di sinistra (come Veltroni, Fassino e Chiamparino). Berlusconi avrebbe tenuto il punto su Casini e Amato. L’accordo sul nome quindi ancora non c’è. Regge solo l’intesa sulla scheda bianca per i primi tre voti, a partire da quello in programma oggi.
Renzi: non accetteremo veti
All’assemblea dei parlamentari del Pd, Renzi ha riferito che «Forza Italia chiede che non vi sia nessuno che abbia avuto una storia militante nel nostro partito. Ma noi non accettiamo veti». E poi ha aggiunto: «Sono molto ottimista, ma questo è un passaggio a viso aperto in cui è in gioco leadership e credibilità del Pd. Non possiamo andare oltre il week-end per l’elezione perché significherebbe dare l’idea di un Paese che non sa uscire dalla palude». Intanto Lega e Fratelli d’Italia-An candidano Vittorio Feltri, «spirito libero e un po’ anarchico».
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28 Gennaio 2015
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