Trenord: il servizio è ko ma aumenta l’abbonamento
TRASPORTI Un servizio che peggiora – come dimostrato dai dati segreti pubblicati da Metro martedì che denunciano una perdita da 53 milioni di euro a causa delle soppressioni – e un biglietto che aumenta. È il paradosso, l’ennesimo, di Trenord. Da ieri, infatti, chi compra l’abbonamento di febbraio – la maggioranza degli utenti– dovrà sborsare il 4% in media in più. Per i biglietti singoli, gli aumenti scatteranno dal 1° febbraio.
Sulla Milano-Bergamo, per esempio, il mensile passa da 85 a 88 euro, mentre l’annuale da 816 a 849. «L’aumento degli abbonamenti è totalmente ingiustificabile a fronte di un servizio totalmente fuori controllo tra continui ritardi e soppressioni e problemi con l’erogazione del bonus», dichiara il consigliere regionale Pd Alloni, «è una vera e propria presa in giro per i tutti i pendolari lombardi, stufi di una gestione pessima da parte di Trenord».
Legambiente azionista
Una soluzione l’ha proposta ieri Legambiente, che ha lanciato una campagna di azionariato popolare su Fnm, la hording proprietaria di Trenord. «Si tratta di portare, fin dentro le stanze dei bottoni, la nostra voce», spiega Dario Balotta di Legambiente, che ha già acquistato 80 azioni al prezzo di 0,57 centesimi l’una, «da azionisti potremo guardare i bilanci e vedere dove vanno a finire le enormi risorse pubbliche trasferite. Ogni comitato dei pendolari si compri qualche azione per contare di più». Le adesioni su twitter LegambienteLomb #pendolariazionisti.
ANDREA SPARACIARI
© RIPRODUZIONE RISERVATA