TRENO PRIMO LEVI
10:38 pm, 22 Gennaio 15 calendario

Il ministro Franceschini difende il treno in piazza

Di: Redazione Metronews
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TORINO «Non c’è nemmeno bisogno di dirlo: il significato simbolico e morale della presenza in piazza Castello di un vagone piombato a memoria della deportazione nei lager nazisti e del viaggio di Primo Levi è superiore mille volte a qualsiasi valutazione burocratica». A parlare è il il ministro della Cultura Dario Franceschini che bacchetta così il soprintendente Luca Rinaldi, che ha definito «ingombrante baraccone» il carro merci che portava i deportarti ad Auschwitz ospitato davanti a Palazzo Madama in occasione della mostra dedicata a Primo Levi.
Ma Franceschini non è l’unico ad attaccare il sopraintendente. L’elenco è lungo, a cominciare dal sindaco Piero Fassino: «Non intendo fare polemiche, ma quello che Rinaldi definisce “baraccone“ è il simbolo di quei treni piombati che hanno portato a morire sei milioni di persone». 
Alla polemica partecipa anche Nino Boeti, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione, che ha deciso di lanciare una raccolta firme per difendere il treno: «Credo che il problema non sia che in una piazza aulica di Torino, che abitualmente ospita vendite di cioccolato o di gadget, e ultimamente pure un mega cartellone di Belen Rodriguez, venga collocato in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione e a poca distanza dal Giorno della Memoria il carro merci che ha portato Levi prima a Fossoli e poi ad Auschwitz».
REBECCA ANVERSA

22 Gennaio 2015
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