Il Comune “arruola” la Cri

SOCIALE È iniziata ieri in Stazione Centrale la collaborazione tra Comune e Croce Rossa. Gli operatori, cento addetti qualificati,  affiancheranno Polizia locale, Protezione Civile e assistenti sociali del Comune per i prossimi mesi, svolgendo attività di presidio sociale del territorio. Un Uovo di Colombo, l’accordo tra Cri e Comune, visto che quel centinaio di lavoratori, regolarmente assunti, in realtà non svolgeva alcuna mansione a seguito di una riorganizzazione interna di Cri, e, sul lungo periodo, rischiava la mobilità. Da qui la richiesta di palazzo Marino  di poterli utilizzare.
In particolare opereranno preso il Centro Aiuto Stazione Centrale con i senzatetto, i profughi e nelle attività di pattuglia. Seguiranno anche gli sfratti di nuclei familiari con minori, saranno attivi nel Centri Diurni Disabili e alla Casa  dell’Accoglienza Jannacci.
 Niente ambulatorio
Ma la parte del leone, comunque, la faranno in Centrale, dove aiuteranno a far fronte all’emergenza profughi. Sì, perché, nonostante siano spariti dai radar dei media, i profughi continuano ad arrivare. Solo il 5 gennaio scorso, ne sono sbarcati 500. Altri 240 erano arrivati alla vigilia di Natale.
Per quasi tutti, Milano è solo una tappa verso il nord Europa. Tuttavia arrivano segnati dal lungo viaggio, spesso bisognosi di  cure. In particolare i bambini. Cure che non trovano, visto il rifiuto del Pirellone  di aprire un presidio medico  stabile in Centrale. Da qui la scelta di usare il personale Cri.
ANDREA SPARACIARI