Trasporto pubblico locale
6:02 am, 20 Gennaio 15 calendario

Trenord: buco da 53 mln a causa delle soppressioni

Di: Redazione Metronews
condividi

TRASPORTI Cinquantatre milioni di euro. È quanto Trenord non avrebbe incassato nel solo 2014 dai posti (3,3 milioni) che non è stato possibile vendere a causa dei convogli soppressi per i guasti. A sostenerlo, un documento interno della Società, di cui Metro è venuto in possesso. Una cifra monstre (pari a circa al 20% del fatturato di Trenord) che segna l’apice di una corsa al mancato guadagno partita nel 2011 e cresciuta negli anni. Se, infatti, quattro anni fa Trenord non emise biglietti per 18,8 milioni, nel 2012 la perdita saliva a 38 milioni, per poi passare ai 49 del 2013. Nel 2014, appunto, il record con 53 milioni.
No coment
L’ufficio stampa di Trenord, a cui Metro ha chiesto un riscontro dopo aver tentato di parlare con i nuovi vertici, prima ha risposto con un “no coment”, poi ha parlato di: “Dati senza alcun fondamento”, rimandando a numeri che ci verranno dati in futuro. Gli stessi che sono utilizzati dalla Regione per stabilire le penali per il mancato rispetto dei parametri previsti dal Contratto di servizio.
Febbraio maledetto
Nella classifica dei mesi critici, secondo il documento circolato tra gli addetti ai lavori, svettano febbraio (131 carrozze decurtate e 11mila posti in fumo in media ogni giorno), luglio (128 vetture per 10 mila posti) e dicembre (134 vetture ko e volatilizzati 11 mila biglietti). Negli altri mesi non è andata meglio: a marzo, per esempio, su 1370 treni effettuati ogni giorno, in media 75 sono stati soppressi completamente e 100 sono stati soppressi parzialmente, con la perdita di 10mila posti.
 Toilette e porte ko
Capitolo a parte, i treni giunti a destinazione. Qui, i dati raccontano che per esempio a maggio 2014, l’80% dei convogli ha effettuato servizio con almeno una ritirata guasta, mentre il 46% aveva una porta rotta e il 36% non era stato pulito. Una parziale attenuante per Trenord,  gli indici migliorano verso fine anno: a ottobre i treni circolanti con ritirate guaste erano  “solo” il 63% e quelli con le porte fuori uso il 47%; a novembre sono stati, rispettivamente, il 55% e 39%. In generale, nel 2014 Trenord ha registrato 390 mila guasti, di questi 170 mila sono stati risolti, 100 mila erano “gusti gravi” che si sono dimostrati irrisolvibili, mentre  54 mila sono stati i “guasti medi” che però non hanno avuto soluzione.
ANDREA SPARACIARI
 
LEGAMBIENTE: “SERVE VERA CONCORRENZA”
Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente, ritiene possibile una perdita di 54 milioni dovuta alle soppressioni?
Sono dati in linea con quelli che abbiamo e testimoniano il collasso di Trenord. Ma non è mai facile avere numeri chiari da questa Azienda. In ogni caso, basta pensare al sistema dei bonus: è un meccanismo perverso, dove la società paga le sue carenze con i soldi che riceve dalla Regione, cioè con i nostri! Anche quelli sono una perdita da sommare alle penali e alle soppressioni.
Ma a Trenord il Pirellone negli anni ha concesso molti fondi, com’è possibile una tale debacle?
Incapacità gestionale: hanno siglato un contratto col personale che prevede un tot di prestazioni pagate, ma la struttura della società non permette di fare quel numero di treni. Risultato? Paghi la gente per non lavorare. Inoltre, c’è il problema della flotta “arlecchinio”:
Ovvero?
Se hai una flotta composta da 10 tipi di treni diversi, hai personale di vettura e di manutenzione che deve conoscere tutti i modelli. E questo non accade.
Come se ne esce?
Facendo le gare come accade in Europa, e non dando – come ha fatto Maroni – a Trenord altri 5 anni di contratto senza gara. Senza la concorrenza, le performance non miglioreranno mai.
ANDREA SPARACIARI

20 Gennaio 2015
© RIPRODUZIONE RISERVATA