SIRIA
5:54 pm, 18 Gennaio 15 calendario

Vanessa e Greta sei mesi mano nella mano

Di: Redazione Metronews
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ROMA “Eravamo là per aiutare la popolazione”, ha ribadito in un breve incontro con la stampa davanti all’abitazione di Verdello Vanessa Marzullo, la cooperante rapita a luglio in Siria insieme a Greta Ramelli e liberata giovedì. “Vorrei ancora ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la nostra libertà, lo Stato, l’unità di crisi e tutte le persone che hanno pregato sperato e sempre pensato a noi”. “Ci dispiace per il dolore che abbiamo causato ma non siamo responsabili del nostro rapimento”, ha sottolineato Vanessa. “Ora stiamo bene, è bellissimo stare con le nostre famiglie, è difficile stare lontano da Greta”, ha detto Vanessa. “Dal primo secondo all’ultimo eravamo mano nella mano e questo è stato di conforto”.
Poi ha ricordato i momenti difficili del sequestro. “Dormivamo su materassi, non su un letto vero, siamo state trattate bene, non abbiamo subito violenze”, ha ribadito la cooperante, precisando che “continueremo ad aiutare da qua, non dimentichiamo che c’è un massacro in corso”.
Sulla stessa linea Greta Remelli. “Purtroppo le cose sono andate così ma è la guerra, noi continueremo a dedicarci e ad aiutare da qui”, ha detto. “Non smetteremo di aiutare, non ci arrendiamo”, ha aggiunto, “le ingiustizie che avvengono in Siria vanno combattute anche da qui, continueremo a batterci anche da qui”.
La vicenda è turbata dalle polemiche sull’ipotesi di un pagamento di riscatto. Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, “affinché si faccia definitivamente luce su eventuali riscatti pagati dallo Stato italiano per la liberazione delle due cooperanti rapite in Siria: siamo felici che Greta e Vanessa siano tornate a casa, ma sono ancora troppi i dubbi circa la contropartita in capo al nostro Paese per ottenere la libertà delle due ragazze”. Inoltre, il Codacons intende diffidare il ministero degli Esteri a “disporre controlli su tutte le missioni avviate dalle organizzazioni onlus italiane nei Paesi a rischio, allo scopo – spiega il presidente Carlo Rienzi – di bloccare operazioni che in modo evidente possano mettere in pericolo la salute degli italiani impegnati su tali fronti ed evitare comportamenti pericolosi e non idonei come quelli tenuti dalle due cooperanti rapite”.
Un tema che non poteva non precipitare nella polemica politica, come nei casi precedenti. Diversi esponenti politici (Salvini, e soprattutto Gasparri finito nella tempesta per un tweet molto forte) hanno polemizzato non solo con l’ipotesi di pagamento di un riscatto, ma anche sull’eventuale responsabilità delle cooperanti che si sono recate in un’area così periocolosa, per ingenuità e ideologia. Mentre il presidente della Commissione Esteri della Camera Cicchitto ritiene che “su questo terreno le polemiche di parte sono inaccettabile esercizio di ipocrisia”, la presidente di Montecitorio Boldrini ha definito le polemiche “inaccettabili, insopportabili e non degne di attenzione”.
METRO
 

18 Gennaio 2015
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