LAZIO SALUTE
10:43 pm, 18 Gennaio 15 calendario

La scure della Sanità sui laboratori privati

Di: Redazione Metronews
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ROMA Laboratori di analisi a rischio chiusura, svenduti o smembrati, e cittadini non più sicuri degli esami medici di routine. Quello che prospettano gli operatori dei centri diagnostici privati di Roma e del Lazio (circa 300) é un quadro a tinte scurissime, annerito anche dalla preoccupazione per la possibile perdita di posti di lavoro.
Ipotesi di accorpamento
Motivo di tanto timore è il Piano di riorganizzazione per la rete laboratoristica privata e convenzionata che sta per essere attuato: per il 2015 prevede la cancellazione  dei laboratori che non superano le 60 mila prestazioni l’anno (ovvero la maggioranza, oltre l’80 % dei centri ) e per il 2016 stop per quelli che non oltrepassano le 200 mila (di questi virtuosi ce ne sono solo 7). I più piccoli verranno mangiati dai più grandi, temono, da quei centri pilota che accentreranno tutto il lavoro trasformando i laboratori meno “performanti” in semplici punti prelievo.«Saremo senza identità – sottolinea Lilia Milano responsabile amministrativa del laboratorio Ircas a Casalotti con circa 150 mila prestazioni l’anno (fuori pericolo per ora, ma non per il 2016)-. Senza più radicamento sul territorio e senza quel rapporto con gli abitanti del quartiere ai quali fino ad ora potevamo garantire tempi brevi con i risultati del referti anche in giornata. Basti pensare che alcune analisi come quella per l’emocromo che è indispensabile per i pazienti in chemioterapia, attualmente vengono consegnate immediatamente dopo il prelievo. E con la massima sicurezza per la salute dei cittadini: le provette, dovendo sostenere i tempi più o meno lunghi dei trasporti, potranno deteriorarsi e dunque i risultati delle analisi non essere attendibili».
“Risparmio discutibile”
E il risparmio per le casse della Regione? «É tutto da dimostrare- sottolinea Giovanni Notarangelo presidente della Laisan, Libera associazione imprese sanità ambulatoriale nazionale e direttore del laboratorio Visconti a  Prati -visto che le tariffe sono uguali per tutti gli accreditati e sono ormai bassissime e il numero  complessivo di esami rimarrebbe lo stesso.Poi ci sono i Service per i quali ancora non esistono normative e le grandi multinazionali straniere che stanno assorbendo parecchi piccoli laboratori. Che con queste prospettive si stanno deprezzando e vengono svenduti».
Regione: “Tagli previsti”
Ai timori degli operatori la Regione risponde: «La riorganizzazione dei laboratori di analisi era prevista da 8 anni. Obiettivo: garantire una gestione più economica, meno dispersiva e qualificare l’offerta. In considerazione della complessità della ristrutturazione dei centri privati e accreditati, il Ministero della Salute ha convocato per oggi una riunione per Lazio, Campania, Umbria e Calabria, per individuare il percorso più idoneo per arrivare ad una riforma condivisa. Per quanto riguarda il trasporto delle provette dai punti prelievo ai centri pilota, l’obiezione sui rischi di deterioramento è infondata. É una prassi già in uso per molte analisi».
LUISA MOSELLO

18 Gennaio 2015
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