Quirinale
9:05 pm, 13 Gennaio 15 calendario

Napolitano: sono felice di ritornare a casa

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Certo che sono contento di tornare a casa». Così ieri Giorgio Napolitano ha risposto alla domanda di una bambina mentre rientrava dal saluto ai Corazzieri. «Qui si sta bene ed è tutto molto bello – ha proseguito il presidente parlando davanti al Quirinale – ma si sta troppo chiusi e si esce poco». Le sue dimissioni sono attese per oggi, dopo un inedito doppio mandato che lo ha tenuto sul Colle per quasi nove anni. Napolitano ha rivolto un ultimo «augurio al Paese»: «Che sia unito e sereno. Anche perchè viviamo in un mondo molto difficile. Abbiamo visto cosa è successo in un Paese vicino e amico come la Francia – ha aggiunto il capo dello Stato – dobbiamo essere molto consapevoli della necessità, pur nella libertà di discussione politica e di dialettica parlamentare, di un Paese che sappia ritrovare, di fronte alle questioni decisive e nei momenti più critici, la sua fondamentale unità».
Lascia un protagonista degli ultimi 60 anni
Ma la sua eredità non sarà facile. «La Costituzione definisce un profilo del presidente della Repubblica: un arbitro saggio, non un giocatore di una delle due squadre, come in altri ordinamenti – ha messo in chiaro ieri il premier Renzi – in Italia è un arbitro c on rilevanti responsabilità nella vita quotidiana e rilevantissime in alcuni momenti storici e come tali noi dovremo individuare una personalità di grande livello». E mentre si apre la corsa al Colle, esce di scena uno dei protagonisti degli ultimi 60 anni della vita politica italiana. Napolitano è nato il 29 giugno 1925 a Napoli, nel 1945 ha aderito al Partito Comunista Italiano. Nel 1953 la prima elezione a deputato, poi resterà alla Camera sino al 1996. Il 10 maggio 2006 è stato eletto come undicesimo presidente della Repubblica, poi rieletto il 20 aprile 2013. Dal Colle ha nominato nella XV legislatura il secondo governo Prodi; nella XVI il quarto governo Berlusconi e l’esecutivo Monti; nella XVII legislatura ha prima affidato l’incarico esplorativo a Bersani, poi nominato i governi Letta e Renzi. Nel primo settennato ha concesso 21 decreti di clemenza.
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13 Gennaio 2015
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