terrorismo
7:00 pm, 8 Gennaio 15 calendario

Non confondiamo terrorismo e fondamentalismo religioso

Di: Redazione Metronews
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PARIGI Jean Baubérot è uno storico francese, specialista in sociologia delle religioni e fondatore della sociologia della laicità. Egli è il co-autore della Dichiarazione Internazionale sulla laicità firmata da 250 studiosi provenienti da 30 paesi. Il giorno dopo l’attacco di Charlie Hebdo, in cui sono state uccise 12 persone e 4 ferite gravemente, Baubérot spiega perché l’azione di pochi non debba innescare l’ odio verso i 5 milioni di musulmani che vivono in Francia.
L’attacco  a Charlie Hebdo segnala un  problema con l’Islam in Francia?
Non più che in qualsiasi altro paese occidentale. Il contesto politico internazionale è teso in tutto il mondo in questo momento, soprattutto perché ISIS ha esortato i suoi seguaci ad attaccare cittaidni in Francia e negli Stati Uniti. Sfortunatamente, questi tragici eventi dimostrano che la Francia non è al sicuro dai fanatici. Non dimentichiamo che gli aggressori sono individui isolati  e tutti i rappresentanti della comunità musulmana hanno espresso la loro disapprovazione. Ma sono molto pericolosi e in quanto operano da soli è molto difficile per i servizi di infelligence prevenire questo tipo di azioni
Come si spiega il crescente numero di giovani francesi che si arruolano alla jihad in Siria e anche in terra francese?
Questi due fenomeni sono legati ma non devono essere fraintesi. I giovani che volano in Siria e altrove per ottenere un addestramento militare sono spesso dalle frange, guidati da una sorta di  romantica utopia, il sogno di un’altra vita. Di solito sono ai margini della società e si sentono  vittime di discriminazione. Alcuni di loro non hanno un background arabo; si convertono all’Islam e adottano ideologie estremiste perché danno loro un posto in un gruppo, il senso di appartenenza. Quando vedono che cosa è la realtà del jihad, la violenza, la maggior parte di loro se ne torna a casa. E poi di nuovo, non tutti i giovani che si uniscono alla jihad  commettono attacchi e uccisioni di massa.
Pensa che la Francia sia troppo indulgente verso i religiosi radicali?
No, perché abbiamo bisogno di evitare di dare loro motivi per vedere se stessi come vittime della società. Alcune persone danno un’ interpretazione estrema della loro religione, qualunque essa sia, ma non sono in alcun modo violenti. Si può non essere d’accordo e discutere con loro ma non rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Abbiamo bisogno di avere una società inclusiva che integri quante più persone possibile, isolando solo la violenza. Abbiamo anche bisogno di una democrazia che combatta fermamente il terrorismo, tramite la polizia, l’intelligence ma anche  attraverso le forti voci di stigmatizzazione da parte del popolo, di qualunque religione.
Che cosa  si dovrebbe fare per evitare la radicalizzazione che spesso avviene nei ghetti e nelle prigioni?
Le prigioni francesi sono un grosso problema: sono sovraffollate e la Corte europea dei diritti dell’uomo punta  spesso il dito contro di esse. Alcuni pensano che le prigioni siano hotel a cinque stelle, cosa completamente falsa. Tutti i cittadini trarrebbero beneficio da migliori condizioni di detenzione nelle carceri,  con più personale e possibilità di effettiva  riabilitazione. Non vogliamo che siano un luogo per  sperimentare il radicalismo religioso.
Nel suo nuovo romanzo “Submission”, il controverso scrittore francese Michel Houellebecq immagina che nel 2022, la Francia sarà guidata da un partito musulmano. Pensa che succederà?
Non ho ancora  letto questo libro, ne ho sentito molto parlare (la prima pagina di questa  settimana di Charlie Hebdo era dedicata al libro di Houellebecq ndr.). Nonostante una significativa quota di popolazione musulmana in Francia, non c’è un partito musulmano. Da quello che ho letto, Houellebecq scrive nel suo romanzo che il Front National (il partito di estrema destra francese) di Marine Le Pen sarà battuto da un partito islamico, quando al momento Le Pen ha più del 20 % dei voti. Quindi, dal mio punto di di vista, ciò che è più probabile che accada in un prossimo futuro, è una vittoria del Fronte nazionale, non di un partito islamico inesistente.
ELODIE NOËL
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8 Gennaio 2015
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