Indagini serrate
7:09 pm, 7 Gennaio 15 calendario

Il procuratore di Parigi “Gli assalitori erano due”

Di: Redazione Metronews
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PARIGI L’assalto alla redazione di Charlie Hebdo è stato compiuto da due uomini armati di kalashnikov che durante l’attacco urlavano “Allah Akbar”. Il procuratore generale della Repubblica  di Parigi Francois Molins ha confermato in una conferenza stampa alcune delle notizie diffuse nel corso della giornata, facendo il punto sull’attentato alla sede del settimanale satirico. I due assalitori, ha riferito il  procuratore, hanno prima ucciso uno dei due addetti alla manutenzione che si trovavano all’ingresso dell’edificio.
Successivamente, hanno raggiunto il secondo piano, dove si svolgeva la riunione di redazione, aprendo il nuovamente il fuoco e uccidendo dieci persone: otto giornalisti, un ospite e un agente di polizia presenti in quel momento. Gli assalitori sono poi fuggiti a bordo di un’auto e in tre diverse occasioni sono entrati in contatto con delle pattuglie di polizia, con le quali ci sono stati degli scontri a  fuoco. Il bilancio dell’attacco, ha riferito il procuratore, è  attualmente di 12 morti, e 11 feriti, di cui quattro gravi.
Domani le autopsie
Le autopsie sui corpi delle vittime saranno eseguite domani mattina, riferisce Le Figaro. Il giornale 20 Minutes ha intanto riportato che i due poliziotti uccisi avevano 42 e 49 anni. Il primo, di nome Ahmed, è stato ucciso con uno sparo alla testa, quando gli assalitori lasciavano la redazione. Il video della sua uccisione, girato da un passante, è rimbalzato su internet prima che fosse cancellato perché troppo violento. Il 49enne era da anni in servizio come guardia di sicurezza a personaggi pubblici, proteggeva il direttore Charb, anche lui ucciso.
Il procuratore ha poi parlato anche di un “invitato” nel palazzo, e secondo il quotidiano francese si tratta di  Michel Renard, fondatore di un festival di Clermond-Ferrant, che era stato invitato al giornale in vista di una collaborazione. Anche l’Fbi sta collaborando con le autorità francesi per assicurare alla giustizia gli assassini.
METRO
 
 

7 Gennaio 2015
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