Astori, la palla entra ma è “avvelenata”
CALCIO “L’arbitro è il padrone in campo, si vede che è piazzato benissimo. Meno bene rispetto all’assistente d’area, ma abbastanza bene per vedere che il pallone è entrato”. Rudi Garcia, allenatore della Roma, risponde così alle domande sul contestato gol fantasma che ha consentito alla formazione giallorossa di passare per 1-0 in casa dell’Udinese. La rete è stata convalidata dall’arbitro Guida (giustamente, a giudicare dallo scatto che mostra il pallone al di là della linea, foto Italy Photo Press), lontano una decina di metri dalla porta bianconera. Per l’assistente d’area, invece, il pallone non era entrato. Una bufera di accese discussioni, in attesa del posticipo serale tra Juventus e Inter, si è protratto per tutto il giorno dell’Epifania. Ha detto la sua anche il tecnico dei friulani, Andrea Stramaccioni: “Per la prima volta un assistente d’area è stato sconfessato in maniera clamorosa. L’arbitro di porta serve per verificare le situazioni di gol-non gol. In questo caso, l’arbitro di porta ha detto che non era gol. Poi, però, il direttore di gara ha deciso per la rete. Ha aspettato diversi secondi e poi ha fischiato. A prescindere dalla valutazione, c’è un errore strutturale”. E il diretto interessato, il romanista Astori? Eccolo: “Il gol? L’arbitro ha sempre l’ultimo parere. Credo abbia visto bene anche se non ho ancora rivisto le immagini. Sono contento per il gol, ho festeggiato il compleanno con un giorno di anticipo. Cosa mi ha detto l’addizionale? Che secondo lui non era gol. Un’opinione normale, a velocità normale le opinioni possono essere diverse”.
Non l’ha presa benissimo il patron dei friulani, Pozzo, che se la prende, ai microfoni di Sky Sport, con Garcia: “Non lo conosco personalmente, è un allenatore che stimo molto. E’ venuto in Italia in punta di piedi e ha fatto vedere i suoi valori, improvvisamente ha preso un brutto vizio all’italiana di voler fare il furbo. Vorrei che gli addetti ai lavori fossero un po’ più professionali e seri, non facciamo i furbi. Il gol di Astori? E’ difficile dire da parte mia, le immagini non si vedono bene, però io per onestà intellettuale dico che non sono sicuro, non poteva esserlo neppure lui”.
Quanto alla tecnologia in campo, Pozzo continua: “Visto che siamo i padri di questa idea speriamo che un giorno arrivi anche qui, serve molto perché sono convinto che gli arbitri lavorino in una situazione di grande disagio – ha spiegato Pozzo – Anche quelli che erano oggi a Udine sono bravi, si trovano a decidere in un momento complicatissimo e vengono condizionati. Se avessero l’aiuto della tecnologia queste pressioni verrebbero meno e andrebbe tutto liscio e quello che è successo oggi non sarebbe avvenuto”. Sulla stessa linea Adriano Galliani, intervistato da Sky nel prepartita di Milan-Sassuolo: “Continuare a insistere a non volere la tecnologia è assurdo. Si guarda l’occhio di falco e se ha superato la linea è gol, altrimenti no. Questo di Astori mi sembra di capire che non è gol (ma l’immagine lo smentisce, ndr). Mi sembra identico al colpo di testa di Rami sempre contro l’Udinese che non è stato dato: forse erano gol tutti e due o no. Spero che il prossimo anno si faccia, ne ha parlato anche il presidente Tavecchio, almeno sui gol-non gol. Ognuno di questi giochini vale due punti in più e si decide il campionato. E’ impossibile per l’occhio umano capire”.
Infine, c’è stato spazio persino per un mini-giallo per una dichiarazione su Twitter dall’account di Matteo Renzi. “Parlare di furto è stravolgimento della realtà”, recitava il cinguettìo a proposito del gol di Astori attorno alle 14 e 20. Ma è stato rimosso quasi subito. Da Palazzo Chigi è arrivata la spiegazione: il tweet era in realtà di Franco Bellacci, collaboratore storico di Renzi, che aveva aperto l’account del premier. “Una banale svista”, dicono dalla sede del Governo.
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