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5:04 pm, 5 Gennaio 15 calendario

“Numero zero” l’ultimo romanzo di Eco

Di: Redazione Metronews
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MILANO Una redazione raccogliticcia che prepara un quotidiano destinato, più che all’informazione, al ricatto, alla macchina del fango, a bassi servizi per il suo editore. Un redattore paranoico che, aggirandosi per una Milano allucinata ricostruisce la storia di cinquant’anni sullo sfondo di un piano sulfureo costruito intorno al cadavere putrefatto di uno pseudo Benito Mussolini.  Si dipana da qui la vicenda amara e grottesca che si svolge in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale ai giorni nostri di “Numero Zero”, il nuovo atteso romanzo di Umberto Eco che esce venerdì 9 gennaio dall’editore Bompiani (224 pagine, 17 euro). Il precedente romanzo, “Il cimitero di Praga”, era apparso nel 2010.
La carriera narrativa del più famoso intellettuale italiano vivente nel mondo comprende sette titoli con quello di imminente pubblicazione, iniziata nel 1980 con “Il nome della rosa”, vincitore l’anno successivo del Premio Strega.  “Numero Zero” – il titolo designa le prove che si fanno in vista dell’uscita di un nuovo giornale – è un poliziesco ambientato nel 1992 a Milano, in piena stagione di Mani Pulite, con forti riferimenti allastoria italiana giudiziaria e complottistica, da Tangentopoli a Gladio, passando per P2 e Cia. E il complotto è un tema abbastanza ricorrente dell’opera di Eco, come “Il pendolo di Foucault” del 1988.
In “Numero Zero” compaiono nell’ombra Gladio e la P2 di Licio Gelli, ma anche l’assassinio di papa Luciani, il colpo di stato di Junio Valerio Borghese e i terroristi rossi manovrati dagli uffici affari riservati: vent’anni di stragi e di depistaggi, un insieme difatti inspiegabili che paiono inventati sino a che una trasmissione della Bbc non prova che sono veri, o almeno che sono ormai confessati dai loro autori. Nel giallo firmato da Umberto Eco spunta anche un cadavere, che entra in scena all’improvviso nella più stretta e malfamata via di Milano. C’è spazio anche per un’esile storia d’amore tra due protagonisti perdenti per natura, un ghost writer fallito e una ragazza inquietante che per aiutare la famiglia ha abbandonato l’università e si è specializzata nel gossip su affettuose amicizie, ma ancora piange sul secondo movimento della Settima di Beethoven.  “Numero Zero” può essere interpretato pure come un perfetto manuale per il cattivo giornalismo, che il lettore via via non sa se inventatoo semplicemente ripreso dal vivo. ADNKRONOS
 
 

5 Gennaio 2015
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