MAFIA CAPITALE
1:42 pm, 19 Dicembre 14 calendario

Buzzi resta in carcere Mancini torna libero

Di: Redazione Metronews
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ROMA Resta in carcere, con l’aggravante del metodo mafioso, Salvatore Buzzi, il presidente della Cooperativa 29 giugno arrestato nei giorni scorsi assieme all’ex Nar, Massimo Carminati nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Roma che ha, invece, revocato analoga misura restrittiva emessa a carico dell’ex ad di Ente Eur, Riccardo Mancini, che, quindi, torna in libertà.
Le altre decisioni del Riesame
Oltre a Mancini, è tornata libera anche Patrizia Caracuzzi, segretaria dell’ex ad di Ama, Franco Panzironi. Il collegio, presieduto da Bruno Azzolini, ha confermato il provvedimento restrittivo (tra carcere e domiciliari, come deciso dal gip) nei confronti di Matteo Calvio, Alessandra Garrone, Carlo Pucci, Mario Schina, Sergio Menichelli, Agostino Gaglianone, Paolo Di Ninno, Giovanni De Carlo, Carlo Maria Guarany e Claudio Coldarelli, oltre che di Buzzi. Sono stati poi concessi gli arresti domiciliari a Giuseppe Mogliani e all’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon: a carico di quest’ultimo è venuta meno l’aggravante del metodo mafioso. Domiciliari anche per Emanuela Bugitti. Raniero Lucci, che era ai domiciliari, ha l’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri.
Sequestro di beni a Guarnera
Beni per circa 100 milioni di euro sono stati sequestrati a Cristiano Guarnera, imprenditore. L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza, si inquadra nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di mezzo”. Il provvedimento di sequestro riguarda le quote societarie, il capitale sociale e l’intero patrimonio aziendale, comprese le disponibilità finanziarie, di: Edilizia Piera S.r.l.; Immobiliare Torre Argentata Costruzioni S.r.l.; Verdepamphili S.r.l.; I.G.M.A. Costruzioni S.r.l.; Gruppo immobiliare universo S.r.l.; nonchè, il 52% del capitale sociale della Devil custom cycles S.r.l., con sede a Roma, operante nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli; 181 unità immobiliari (178 immobili e 3 terreni), a Roma, Sacrofano, Mentana, Villaricca e Pordenone; 1 imbarcazione da diporto, modello Maxim 45, di 14,54 metri; 10 auto/motoveicoli; disponibilita’ finanziarie, intestate a Guarnera e terzi interessati.
“Imprenditore mafioso”
Nell’ambito di Mafia Capitale la figura di Guarnera, secondo gli inquirenti, si è nel tempo evoluta, trasformandosi da imprenditore colluso ad imprenditore mafioso, affiliandosi al gruppo criminale e divenendo parte integrante dell’associazione, mettendo a disposizione dell’organizzazione le proprie imprese nel settore dell’edilizia. Nel dettaglio, grazie all’intervento del Carminati, alcune delle imprese riconducibili a Guarnera venivano coinvolte per il soddisfacimento delle esigenze connesse al piano di “emergenza abitativa”, promosso dall’amministrazione capitolina, nel quale erano da tempo inserite le cooperative di Salvatore Buzzi.
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19 Dicembre 2014
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