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9:29 pm, 17 Dicembre 14 calendario

Una vita a strati uniti “Bisogna mangiare il giusto”

Di: Redazione Metronews
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«Non bisogna mangiare poco di tutto, ma il giusto di tutto. Il nostro organismo per stare bene e non ammalarsi ha bisogno di giusti quantitativi di alimenti e di un nutriente troppo poco e male considerato: l’esercizio fisico». Parola di Angelo Pulcini, docente di Fisiologia umana  e Scienze dell’alimentazione alla Sapienza, e autore di “Una vita a strati uniti”, da pochi giorni in libreria per l’editore Piccin (122 pagine, 12 euro).
«Una vita a strati uniti non è una dieta – spiega Pulcini – ma un facile compendio per imparare a conoscere realmente le nostre corrette necessità alimentari e il giusto modo per bruciare le calorie che assumiamo. Troppe persone sono convinte di conoscere il significato di alimentazione equilibrata. Così come viene dato all’esercizio fisico un valore marginale: se si può fare, bene, ma l’importante è non mangiare troppo! Una sciocchezza».
Perché sulla copertina del suo libro c’è uno zainetto?
«Il nostro fisico è come uno zainetto, che ogni giorno va riempito delle giuste dosi di cibo e durante la giornata va poi svuotato completamente. Riempirlo male o svuotarlo male significa sottoporre l’organismo a stress che alla lunga producono effetti sulla nostra salute. Con questo libro di poche pagine provo a spiegare ai lettori come si fa a riempire e a svuotare il nostro zainetto quotidiano di alimenti, che chiamo day pack food».
Ma cosa significa fare una vita a strati uniti?
«Significa sapere che se nella nostra agenda non riusciamo a ricavare lo spazio per la giusta dose di esercizio fisico (da consumare con gioia), ci stiamo facendo molto male; significa che, nella ricerca del giusto nutrimento, la nostra preoccupazione non deve essere solo di contenere gli eccessi, ma soprattutto quella di assicurare che chi strati siano uniti, ovvero che siano assunti quotidianamente tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, e che gli eventuali eccessi siano da noi consumati».
Lei nel libro lei insiste molto sul concetto di autonomia e consapevolezza per assicurarsi un futuro di salute.
«Esatto. Si ricordi che noi siamo programmati per morire sani, non malati. La maggior parte dei nostri dolori non è quasi mai da riferire all’età, ma a una cattiva gestione del nostro corpo. Questo libro è un antidoto alle medicine: imparare ad alimentarsi e a consumare correttamente con l’attività fisica ciò mangiamo è il vero elisir di lunga vita».
METRO

17 Dicembre 2014
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