DEMOCRATICI
7:46 pm, 14 Dicembre 14 calendario

Matteo Renzi ai suoi: “Chiedo a tutti lealtà”

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Questo partito non starà fermo per i diktat della minoranza. Faremo tutti gli sforzi per trovare gli equilibri, ma non staremo fermi nella palude per guardare il nostro ombelico». Dal palco dell’assemblea del Pd Matteo Renzi sfida la minoranza Dem. «Non c’è bisogno di lanciare segnali con un voto in Parlamento, perchè si sta in Parlamento per cambiare le cose. Se si vuole lanciare segnali si fa il semaforo, non il parlamentare», ha aggiunto il premier che aveva in apertura già chiesto «lealtà al partito». A tenere banco sabato alla vigilia dell’assemblea, infatti, sono state le tensioni interne con le minacce di scissione di Pippo Civati e i voti sulle riforme.
Fassina: vuoi il voto anticipato?
Stefano Fassina ha scaldato l’atmosfera dell’assemblea. Nel suo intervento il deputato Dem si è rivolto direttamente a Renzi, seduto di fianco, e puntandogli il dito ha detto: «Il presidente del Consiglio cerca giustificazioni per un voto anticipato. E poi è inaccettabile la delegittimazione morale e politica di chi ha posizioni diverse dalle tue: io non sto in Parlamento per gufare ma per esprimere un punto di vista costruttivo.  Non accetto caricature, la minoranza non fa diktat né il congresso anticipato. Se vuoi andare a elezioni dillo, assumiti la tua responsabilità e smettila di scaricare la responsabilità su altri».
“I giudici pensino a fare le sentenze”
Da segnalare anche l’attacco rivolto da Matteo Renzi ai giudici: «Ai magistrati che commentano le leggi che ora stiamo facendo – ha spiegato il premier – dico che i magistrati devono parlare con le sente nze e non con le interviste e la politica che guarda in faccia le cose dice, ben vengano le sentenze e i processi si facciano velocemente. Noi siamo quelli che sull’onestà non hanno nulla di cui aver paura». E sulla vicenda romana: «Niente sconti a chi è disonesto. Chi è disonesto non può camminare con noi. Dobbiamo essere molto duri: chi sbaglia paga anche nel Pd».
Berlusconi: “Il Quirinale nel Patto del Nazareno”
Non solo riforme. Anche la scelta del nuovo capo dello Stato è nel Patto del Nazareno siglato con il premier Matteo Renzi. Parola di Silvio Berlusconi. Forza Italia non poteva dire no al Patto del Nazareno – ha affermato Silvio Berlusconi – anche perchè prevede «come conseguenza logica che non potrà essere eletto un capo dello Stato che a noi non sembri adeguato all’alta carica che dovrà ricoprire». Non potevamo dire di no a quel Patto, ha insistito Berlusconi, nonostante sia un accordo che «ci ha dato e ci dà tanto fastidio.  Ma come facevamo a dire di no a delle riforme che erano e sono le nostre riforme? Per coerenza e per amore di Patria non potevamo dire di no».
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14 Dicembre 2014
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