TORINO
9:27 pm, 14 Dicembre 14 calendario

“I fondi Tav vadano ai servizi per i pendolari”

Di: Redazione Metronews
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TRASPORTI Negli ultimi anni i pendolari del Piemonte hanno vissuto un’autentica beffa, perché, oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti, hanno visto dal 2010 ad oggi cancellare ben 14 linee ferroviarie: Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada, Vercelli-Casale Monferrato, Novara-Varallo Sesia e Sesto Calende-Oleggio. Quest’ultima,  parte della storica linea Luino-Sesto Calende-Novara, è stata soppressa senza alcun preavviso.
A sollevare la questione è Legambiente al lancio della campagna sullo stato del trasporto ferroviario regionale. Dal 2010 ad oggi, infatti, si possono complessivamente stimare a livello nazionale tagli pari al 6,5% del servizio ferroviario, che in Piemonte hanno raggiunto il 7,5%.
“A piedi” sono rimasti i pendolari (tra cui molti studenti) che non hanno trovato alcun mezzo sostitutivo. «I tagli degli ultimi anni alla rete ferroviaria piemontese sono una ferita aperta per le migliaia di pendolari. Una ferita che è ancor più dolorosa per chi si è trovato costretto a sostituire il treno col proprio mezzo privato, soluzione più costosa, scomoda, pericolosa ed inquinante»,  dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte. «Ci auguriamo che la Giunta Chiamparino voglia bloccare la lenta agonia del trasporto ferroviario e rilanciarlo anche come strumento utile al miglioramento della qualità dell’aria».
Da qui l’appello di Legambiente: “Chiediamo alla Regione che si adoperi per abbandonare grandi opere  come Tav e Terzo Valico, destinando quei fondi alla riattivazione del servizio ferroviario pendolare, proprio a partire dalle 14 linee soppresse».
REBECCA ANVERSA

14 Dicembre 2014
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