Corruzione
9:09 pm, 11 Dicembre 14 calendario

Mafia Capitale alleata con la ‘ndrangheta

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nuovi arresti nell’inchiesta che ha scoperchiato il “Mondo di mezzo” legato alla corruzione all’ombra del Campidoglio. Il Ros ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, indagati per associazione di tipo mafioso. Un’altra persona è stata sottoposta a perquisizione. Gli interventi sono stati eseguiti nelle province di Roma, Latina e Vibo Valentia.
Interessi comuni
Le indagini hanno documentato come gli indagati, organici all’organizzazione “Mafia Capitale”, abbiano assicurato il collegamento tra alcune cooperative gestite da Salvatore Buzzi, sotto il controllo di Massimo Carminati, e la cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia), una consorteria di matrice ’ndranghetista. In tale ambito – spiegano i carabinieri – sono emersi gli interessi comuni dei due sodalizi mafiosi e in particolare come, dal luglio 2014, Buzzi, con l’assenso di Carminati, avesse affidato la gestione dell’appalto per la pulizia del mercato Esquilino di Roma a Giovanni Campennì, imprenditore di riferimento della cosca. L’attività di indagine ha documentato come già nel 2009 Rotolo e Ruggiero si fossero recati in Calabria, su richiesta di Buzzi, per accreditarsi con la cosca Mancuso per gestire il business della ricollocazione degli immigrati in esubero presso il Centro di permanenza temporanea di Crotone. Gli elementi raccolti svelano dunque «un patto reciproco tra le due organizzazioni mafiose che, a fronte della protezione offerta in Calabria alle cooperative controllate da Mafia Capitale, ha consentito l’inserimento della cosca Mancuso nella gestione dell’appalto pubblico a Roma».
Tribunale del Riesame
Si è tenuta, intanto, l’udienza al tribunale del Riesame per alcuni degli arrestati e la decisione dei giudici arriverà nei prossimi giorni. In aula anche Massimo Carminati che, quando i pm lo hanno accusato di cambiare scheda telefonica ogni 15 giorni per evitare di essere intercettato, ha ribattuto ironico: «Visto il numero delle intercettazioni molto mi è servito…». «A Roma non c’è alcuna associazione mafiosa – ha detto l’avvocato Naso, difensore di Carminati – nessuno si aspetti richieste di giudizio abbreviato o di altri riti alternativi. È un processo che faremo in aula con il contraddittorio delle parti, pretendendo che le prove si formino in davanti ai giudici».
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11 Dicembre 2014
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