Omicidio
6:21 pm, 4 Dicembre 14 calendario

Loris strangolato con una fascetta di plastica

Di: Redazione Metronews
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RAGUSA Un nuovo dettaglio è arrivato dall’autospia effettuata sul corpo del piccolo Loris Stival, ucciso sabato scorso a Santa Croce Camerina. Il bambino potrebbe essere stato strangolato con una fascetta di plastica da elettricista. Il corpo non è stato ancora restituito alla famiglia per ulteriori accertamenti. Sempre ieri gli inquirenti   hanno deciso di effetuare  con la madre del bambino, Veronica Panarello, lo stesso percorso che la donna sostiene di aver fatto la mattina di sabato per accompagnare il figlio a scuola. L’accertamento è volto a verificare la testimonianza della donna, smentita dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.
I punti che non tornano
Sono almeno tre le incongruenze nelle testimonianze della donna. Sabato la mamma ha dichiarato di aver lasciato Loris a 500 metri dalla scuola, a causa del traffico. Il giorno dopo ha fatto mettere a verbale di averlo lasciato a pochi metri dall’ingresso.
Il corso di cucina
La seconda incongruenza riguarda la sua partecipazione al corso di cucina. Nel primo verbale la donna racconta infatti che «dopo aver accompagnato il figlio piccolo alla ludoteca», è «andata al Castello di Donnafugata», dove è rimasta fino a mezzogiorno. Nel secondo verbale dichiara invece: «Lasciato il bambino (il figlio più piccolo, ndr) sono tornata a casa per sbrigare delle faccende domestiche. Alle 9.15 sono uscita di casa e sono andata al Castello di Donnafugata, dove sono rimasta fino alle 11.45».
Il sacchetto dei rifiuti
La vicenda del sacchetto dei rifiuti che la donna avrebbe gettato, invece, viene considerata “strana”, perchè nel primo verbale la donna non ne fa alcuna menzione, mentre ne parla solo nel secondo. Tra l’altro il sacchetto viene gettato in un punto piuttosto vicino al luogo dove è stato trovato il corpo di Loris e in direzione opposta  alla scuola.
Nuovi sopralluoghi
Nuovi rilievi sono stati inoltre compiuti nella casa di campagna di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha trovato il cadavere del piccolo. L’uomo è indagato dalla Procura di Ragusa come atto dovuto per compiere accertamenti irripetibili. Il cacciatore sostiene di avere per sabato mattina un alibi verificabile, si trovava al mercato con la moglie. Sempre ieri, il legale della famiglia Stival, incalzato dai microfoni, ha ribadito la volontà dei suoi assistiti di collaborare affinché «finisca l’incubo” in cui sono sprofondati. 
 
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4 Dicembre 2014
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