Discariche
8:21 pm, 2 Dicembre 14 calendario

Multa Ue da record per discariche illegali

Di: Redazione Metronews
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Roma. Si tratta della sanzione pecuniaria più pesante mai inflitta dalla Corte europea da quando i Trattati le danno il diritto di imporre multe agli Stati, e cioè dal 1992. Ed è toccata all’Italia: il nostro Paese è accusato di non aver rispettato una sentenza del 2007 in cui si dichiarava che eravamo venuti meno agli obblighi stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti. «È folle pagare una multa di 40 milioni per una situazione già sanata. Sono le ragioni che faremo valere in Europa», ha detto il ministro dell’Ambiente Galletti.. 
Nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l’Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare, 218 discariche in 18 delle 20 regioni non erano conformi alla direttiva; inoltre, 16 su 218 contenevano rifiuti pericolosi; infine, l’Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o chiusura. Viste le inadempienze, la Corte ha condannato l’Italia al versamento di 40 milioni ogni sei mesi fino all’esecuzione della sentenza. La penalità sarà calcolata, per il primo semestre, a partire da un importo di 42,8 milioni. Da cui saranno detratti 400mila euro per ciascuna discarica con rifiuti pericolosi a norma e 200mila euro per ogni altra discarica a norma. A pagare saranno anche i cittadini virtuosi, come scrive il Wwf : «Non stupisce l’ennesima condanna. Ogni contribuente italiano dovrà pagare, anche i più virtuosi».
«La sentenza sanziona una situazione che risale a 7 anni fa. In questo tempo l’Italia si è messa in regola», ha affermato il ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti.  Non si è fatta attendere la replica del Movimento 5 Stelle: «Il ministro mentre e la prova è nella legge di Stabilità  – secondo Claudia Mannino, deputata della Commissione Ambiente  – sono stati stanziati 30 milioni di euro per mettersi  in regola per il 2014 e il 2015. Quindi non è “acqua passata”, come il ministro fa intendere».
 

2 Dicembre 2014
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