“Così cambieranno le case Aler”

MILANO «È la sfida sociale maggiore che Milano sta vivendo in questi anni. Noi scendiamo in campo nel momento più duro». Ha le idee chiare Stefano Cetti, Dg di MM, la società che dal 1° dicembre gestirà le case del Comune.
Cetti, qual è il primo intervento che avete in mente?
Dobbiamo sburocratizzare il meccanismo. Vogliamo dare all’utenza quelle risposte che fino a oggi non ha avuto. Creeremo un contact center che risolva le problematiche più semplici e che dia appuntamento agli utenti per quelle più difficili. Gli inquilini troveranno operatori preparati.
Ma per dare risposte, dovete avere un quadro della situazione…
Abbiamo già effettuato il censimento del 100% delle proprietà comuni e del 30% degli impianti, stiamo costruendo il database che ci servirà per chiedere gli interventi al Comune. Ma la vera sfida sarà costruire il database di chi abita gli immobili, quello di Aler non è aggiornato. Si figuri che abbiamo messo mano su 1800 scatoloni di documenti che i precedenti gestori delle case del Comune avevano trasferito ad Aler nel 2009 e che Aler non ha mai aperto. Giacevano intonsi in un deposito a Liscate!
Ogni giorno ci sono scontri per gli sgomberi, che piani avete per le occupazioni?
Oltre al piano del Prefetto, abbiamo creato il Gruppo di tutela: 16 operatori, cui si aggiungono i vigilantes. E installeremo apparati antintrusione. Chiediamo poi a custodi e inquilini di segnalare ogni tentativo di intrusione, perché l’unica arma per bloccare un’occupazione è intervenire mentre è in atto.
Sulle case libere da assegnare, come pensate di agire?
Se la casa è pronta, in 15 giorni la assegneremo. Poi concentreremo gli investimenti all’inizio su quelle che sono vuote ma che hanno bisogno di pochi interventi.
Aler aveva lanciato l’allarme sul personale in esubero…
Noi abbiamo assunto 172 persone, tra le quali il 100% dei custodi ex Aler. Circa gli allarmi occupazionali, non mi risulta che Aler abbia dichiarato esuberi…
ANDREA SPARACIARI
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