Salvini, l’uomo dello share tv

Secondo Matteo. L’altro Matteo. Salvini, il leader della Lega. C’era apprensione in giro e finalmente “hanno” trovato l’avversario di Renzi. C’è una opposizione. “Hanno” perché quelli più in ansia erano i talk show che marcavano un vistoso segno meno negli ascolti perché mancava una voce contro il premier. Habemus papam, è stata trovata la pozione magica. E ora il leghista con le felpe interscambiabili e le scritte cubitali (Padania, Emilia, Milano) va via come il pane. Lo trovi ovunque e gli ascolti vanno su. In televisione tira. Ci sa sta stare. Parla come mangia. Un coetaneo generazionale di Renzi, entrambi “stagisti” in gioventù, in trasmissioni televisive dell’impero Mediaset: Renzi alla Ruota della Fortuna con il mitico Mike Bongiorno, Salvini a Doppio Slalom presentato da Corrado Tedeschi. Altroché scuole di partito, corsi per la formazione politica. Il tavolo della politica dell’oggi discende da 30 anni e oltre del tourbillon televisivo. Sarà per questo che li sentiamo, Renzi e Salvini, due leader più alla portata, più vicini ai linguaggi della gente comune, spicci e pratici.
La tv è il centro, quella che fa i leader e ne determina successi o insuccessi. Chi aveva profetizzato la fine del tubo catodico si deve ricredere. Al contrario non esiste altro strumento che ha una capacità innovativa e di rigenerazione così potente. Gli ascolti dei programmi di politica andavano male, l’opposizione non c’era, dopo aver supportato l’ex Sindaco di Firenze, hanno provato con i grillini ma senza esito, alla fine hanno trovato in Salvini l’uomo dello share. E voilà il pranzo è servito.
MAURIZIO GUANDALINI
(giornalista e economista)
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