Maurizio Guandalini
1:08 pm, 18 Novembre 14 calendario

Una proposta concreta per risollevare il Sud

Di: Redazione Metronews
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“…seguendo la direttrice degli investimenti pubblici e privati…”. Parlava così lo Svimez dopo la presentazione del rapporto sul Sud in crisi, senza lavoro e a corto di nascite. Le ricette per risollevare l’altra metà d’Italia sono note e sono state pure sperimentate.  Investimenti pubblici e privati, più pubblici che privati,  ci sono stati. Anzi, in passato sono stati costruiti carrozzoni – dalla Cassa per il Mezzogiorno alle banche – ad hoc per pompare denari su denari. Nel presente escono ogni ora, truffe, società fantasma, uso maldestro dei denari pubblici: l’ultima quella dei treni d’oro in Puglia. Una società creata con fondi regionali acquista treni per un milione di euro, li vende a una impresa polacca per ristrutturarli e poi li riacquista per 22 milioni di euro. Strike.
Difficile dire che siamo di fronte a una impresa modello che fa bene al Sud. Regione Sicilia, gestione Lombardo, 60 persone assunte per controllare una riserva di 100 cavalli. Non si potrebbe trovare il modo per far si che dall’assistenzialismo si passi a fare impresa veramente? Al Sud è questo che non va. L’assistenzialismo, compassionevole e affarista, che è da sempre l’ossatura. Più in certe regioni che altre: l’Abruzzo non ha i segni più deteriori delle regioni del Sud. La stessa Puglia, così vasta e diversa da zona a zona è, oggi, espressione di una vitale imprenditoria giovanile, dal turismo al food&wine. In altre zone è  un male, latente, la criminalità organizzata che ha fatto tabula rasa del territorio, l’ha spremuto, violentato, riducendo a zero le aspirazioni dei giovani e ci vorranno decenni e decenni, semmai si riuscirà, per rivitalizzarsi. Il punto è sempre quello: uno Stato che non c’è e quando c’è fa disastri. Però se esistono territori che ce l’hanno fatta vuol dire che non è impossibile risollevarsi.
Forse, come risposta, risulta ‘più facile’ andarsene, emigrare. Mi è venuto in mente quel cuoco internazionale trentenne, Natale Giunta, ospite alla Prova del cuoco, vittima di intimidazioni della mafia. A Polifemo, su Mtv, osservando le tante industrie tradizionali che chiudevano nella sua regione, la Sicilia, Giunta si chiedeva «ma perché non impiantare industrie alimentari, della conservazione, del pesce azzurro, del pistacchio». Insomma rimboccarsi le maniche ‘raccogliendo’ quel tanto (tipico, locale, del luogo) che c’è intorno e non aspettare gli altri che devono fare e provvedere.  
MAURIZIO GUANDALINI, ECONOMISTA

18 Novembre 2014
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