amianto
5:56 pm, 18 Novembre 14 calendario

Eternit, sentenza rinviata La Cassazione deciderà il 24

Di: Redazione Metronews
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GIUSTIZIA. È stata rinviata di una settimana forse più la sentenza della Cassazione prevista e annunciata per domani, 19 novembre. La notizia è stata comunicata in queste ore agli avvocati delle vittime e delle parti civili. Il maxi-processo alla multinazionale dell’amianto è relativo alla morte di 2.191 persone e alle malattie invalidanti di altre 700 a causa dell’esposizione, diretta o indiretta, alla fibra killer.
Voci della Memoria (è il collettivo delle vittime jr dell’amianto di Casale): «Domani non ci sarà sentenza, prevedibilmente arriverà il 24 se non addirittura il 26.
Il presidio domani è confermato, noi qui siamo e qui restiamo». Ezio Bonanni, presidente dell’osservatorio nazionale amianto: «Ci aspettiamo una sentenza di condanna anche per le vittime degli altri stabilimenti eternit. Se c’è bisogno di altri giorni di udienza per noi non cambierà nulla. Saremo sempre presente.
Se il patron della Eternit sarà condannato lo Stato Italiano dovrà subito esigerne l’estradizione. E comunque anche questo rinvio non deve passare sotto silenzio».
Erika, figlia di una vittima di Casale: «Non ci ridurranno in silenzio. Non lasceremo che la sentenza arrivi senza il nostro presidio. Ci siamo sempre stati e ci saremo anche la settimana prossima».
La condanna per disastro ambientale doloso. Il 3 giugno 2013 la Corte d’Appello di Torino condannò a 18 anni di reclusione, e al pagamento di 89 milioni di euro di risarcimento, l’ex amministratore delegato del gruppo, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, unico imputato rimasto dopo la morte del barone belga Louis De Cartier a 15 giorni dalla sentenza di secondo grado. Schmidheiny è stato riconosciuto colpevole del reato di disastro ambientale doloso legato alle esalazioni delle polveri d’amianto lavorato nei quattro stabilimenti italiani di Casale Monferrato (Al), Cavagnolo (To), Rubiera (Re) e Bagnoli (Na). Inasprita in appello la sentenza di primo grado. Rispetto al primo grado, l’appello ha inasprito l’originaria condanna a 16 anni di reclusione. 
STEFANIA DIVERTITO

18 Novembre 2014
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