Scusate se esisto
8:51 pm, 16 Novembre 14 calendario

“Ragazze svegliamoci” Cortellesi e Bova suonano la carica

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Cosa è costretta a fare una donna per imporsi nel mondo del lavoro. E non è solo per colpa degli uomini. Ce lo racconta Paola Cortellesi  nel film di Riccardo Milani “Scusate se esisto” dal 20 novembre in sala. L’attrice vestirà infatti i panni di un architetto superpreparato che ha deciso di tornare a lavorare in Italia,  ma per farlo, deve fingersi la segretaria di un capo maschio (un Raul Bova in versione gay affaccendato a nascondere la propria identità).
Cortellesi, a ciò deve arrivare una donna pur di lavorare?
Ci siamo ispirati solo alla realtà, questa è la mia prima sceneggiatura e ho inventato molto, ma partendo sia dall’osservazione di ciò che accade a quanti tornano a lavorare in Italia, sia della differenza di trattamento che c’è ancora oggi tra uomini e donne nel mondo del lavoro. Oggi ai vertici aziendali o istituzionali c’è quasi sempre una figura maschile e le donne hanno un posto secondario. Ed è colpa anche delle donne.
In che senso?
È colpa un po’ della nostra forma mentis, spesso siamo noi stesse ad autocensurarci, a rimanere nell’ombra pur avendo grandi capacità. E ciò vale più che mai in momenti di crisi come questo, dove i pochi posti che contano si assegnano sempre agli uomini ai quali, tra l’altro, non si deve concedere un congedo di maternità.
Anche lei si è trovata in situazioni del genere?
C’è sempre qualcosa di autobiografico in ciò che si scrive. Devo ammettere che anche io, da autrice tv, trovandomi a lavorare con uomini, mi sono sentita invisibile. Potevo dire ciò che volevo, venivo ascoltata,  ma l’ultima parola spettava sempre a un uomo.
SILVIA DI PAOLA

16 Novembre 2014
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