Conte: “Balotelli? Voglio valutarlo”

CALCIO Il momento è arrivato. E non avrebbe potuto non arrivare. Perché era ovvio che prima o poi (anche) Antonio Conte avrebbe convocato Mario Balotelli, con tutte le conseguenze del caso. 
Intanto, riavvolgere il nastro (please) e ricordarsi che (buona) parte dell’ingaggio del ct è pagato dalla Puma, stesso sponsor di SuperMiniMario e di tanti altri azzurri: lo si era detto in estate e lo si è ricordato anche ieri a Conte, chiamato a giustificare una convocazione per il momento non giustificata dal rendimento dell’attaccante (a Liverpool: solo due reti in 966 minuti giocati). 
Uno “qualsiasi”
«Balotelli è uno qualsiasi – ha spiegato il ct -. Può giocare, andare in panchina o in tribuna. Se fa le cose che dico, bene. Altrimenti a Coverciano ci sono le porte girevoli: ci vieni una volta e non ci torni più». Balotelli avvisato e mezzo salvato, insomma. Anche se Conte non vuole mettersi in mezzo a discorsi e nottate che riguardano l’esperienza inglese del numero 9: «Quando ero allenatore di club, ognuno si comportava come meglio credeva una volta finita la partita a meno che non ce ne fosse un’altra dopo pochi giorni». Avanti allora con la fiducia, sia pur condizionata: «Da sempre le cose per sentito dire a me non sono mai piaciute. Preferisco valutare i calciatori vedendoli e capendo le affinità con le mie idee di gioco e con certe regole comportamentali. Lo sponsor comune? Sono chiacchiere. Se parliamo di cose serie, dico che gli altri quattro attaccanti che sono qui (Immobile, Zaza, Pellé e Giovinco, ndr) mi hanno dato risposte e partono avvantaggiati».  Insomma parte da quinto,  Balotelli: «Se non dimostrerà di poter stare con noi, ce ne faremo una ragione». Chiarissimo.
DOMENICO LATAGLIATA