Roma/Teatro dell'Opera
5:30 pm, 6 Novembre 14 calendario

Si apre uno spiraglio sui licenziamenti all’Opera

Di: Redazione Metronews
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ROMA Si apre uno spiraglio nella trattativa tra sindacati e vertici del Teatro dell’Opera di Roma, nell’ambito della procedura di licenziamento dal primo gennaio 2015 di 182 lavoratori dell’Orchestra e del Coro della Fondazione avviata dal sovrintendente Carlo Fuortes.
Oggi a mezzogiorno nella sala gialla del Costanzi si è svolto il quinto incontro tra i vertici del Teatro e i sindacati, che avranno tempo fino al 20 novembre prossimo per trovare un accordo, altrimenti la trattativa passerà direttamente sul tavolo della Regione Lazio, come previsto dalla legge 223 del ’91. E il sovrintendente Carlo Fuortes ha praticamente fatto marcia indietro annunciando che sarebbe pronto a ritirare i licenziamenti collettivi di orchestra e coro in cambio di un accordo condiviso per ridisegnare il contratto integrativo.
«Non siamo ancora arrivati all’accordo – spiega Alberto Manzini segretario generale di Slc Cgil Regione Lazio –  ma l’atteggiamento del Sovrintendente è molto cambiato. Stamattina, infatti, ha accettato l’avvio di un tavolo di trattative e si è impegnato a sostenere il ritiro dei licenziamenti nel Cda del 23 novembre in cambio della revisione del contratto integrativo».
E non finisce qui. Perché, oltre alle decine e decine di lavoratori che singolarmente si erano rivolti agli avvocati contro la procedura di licenziamento, anche la Slc Cgil ci ha messo del suo. «Per arrivare a questo punto – prosegue Manzini – abbiamo creato una mobilitazione molto ampia, dalle interrogazioni al Parlamento fino alle mozioni nei Municipi di Roma».
La battaglia non è ancora finita. I sindacati e i vertici del Teatro dell’Opera si incontreranno di nuovo per proseguire su quella che si prospetta essere la via del dialogo lunedì alle 17, dopo la manifestazione nazionale degli enti litici e sinfonici italiani a Roma, e  martedì alle 10 all’Opera.
«Poiché il contratto integrativo – conclude Manzini – riguarda l’organizzazione del lavoro, noi siamo disposti a ridisegnarlo come ci viene chiesto dal Sovrintendente ma lui stesso ci deve portare un piano che comprenda anche il nuovo modello produttivo e di sviluppo del teatro».
PATRIZIA PERTUSO
 

6 Novembre 2014
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