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5:54 pm, 6 Novembre 14 calendario

Obama travolto cerca il dialogo con i repubblicani

Di: Redazione Metronews
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USA Obama fa lo sciolto e cerca il dialogo con i Repubblicani. “Mi piacerebbe bere un Bourbon del Kentucky con il senatore Mitch McConnell”, leader della nuova maggioranza. “Sono ansioso  di lavorare con il nuovo Congresso”, dice, benché sia il più “rosso” (il colore della destra) degli ultimi lustri. Gli elettori chiedono risultati, “gli americani si aspettano che a Washington la gente lavori come loro”, ha sottolineato Obama alludendo al fatto che non bisognerà lavorare “contro”. “Io nei prossimi due anni farò il possibile in mio potere perché il Paese sia sicuro e prospero”.
Ma non è tutto così semplice. Sì, il presidente incontra i leader repubblicani per trovare un terreno comune. Sì, i repubblicani devono dimostrare di essere responsabili e hanno parlato di “collaborazione”. Sì, il presidente ha la prima e la penultima parola su molte cose. Ma il Congresso ha l’ultima. E tra le fila repubblicane molti sono nemici giurati di Obama. Il trionfo “rosso” alle elezioni infatti è stato molto più il frutto dell’avversione a Obama che il prodotto del successo di una linea che i repubblicani ancora non hanno, come non hanno né compattezza né leader. Per questo il prossimo cammino politico sarà molto frastagliato e minato. E gli stessi atteggiamenti di Obama non sono così concilianti come sembrano. “Non firmerei mai l’abrogazione dell’Obamacare”, ha affermato il presidente riferendosi alla riforma sanitaria nel mirino di molti repubblicani. E ha fatto sapere che entro fine anno interverrà sul sistema dell’immigrazione, altro tema molto sensibile per i conservatori.
Ma il grosso dello scontro arriverà sul bilancio: forse si ricorderà che già l’anno scorso il braccio di ferro tra il Congresso e il presidente ha portato gli Stati Uniti in un temporaneo default che ha tenuto a casa per un po’ di giorni alcuni dipendenti statali privati di stipendio. Quest’anno non si prevede uno scontro meno titanico, con i democratici che vogliono alzare il tetto del deficit e i repubblicani che vogliono procedere a tagli. “A settembre era stata approvata la legge di bilancio per tenere aperto il governo. Abbiamo 5 settimane per approvare una legge simile per il resto dell’anno”, ha detto Obama. “Voglio sentire i repubblicani per scoprire cosa vogliono fare esattamente. Io mi impegno a essere aperto e collaborare con loro su questioni dove secondo loro ci può essere la collaborazione”. “Vogliamo – ha sottolineato Obama – discutere con Boehner e McConnell, e vedere il loro programma. Spero che abbiano in mente delle cose specifiche da fare che corrispondano a quello che vogliamo fare noi”. “Il fatto che ora i Gop (Grand Old Party – il partito repubblicano, ndr) controllano tutto il Congresso – ha notato – vuol dire che forse avranno più fiducia di poter portare avanti il loro programma e porteranno delle proposte sulla mia scrivania”.
Ma Obama ha un problema in più: i democratici. Infatti la sua immagine offuscata di perdente è diventata criptonite per i politici del suo partito. Già in molti non lo hanno voluto durante la campagna elettorale appena conclusa, figuriamoci la gara che si è aperta a prendere le distanze da lui in vista della corsa del 2016, quando insieme ai seggi parlamentari ci sarà in ballo la Casa Bianca, con Hillary Clinton in campo. Tempi duri per l’asinello democratico. Ma anche l’elefante repubblicano cerca una guida. Il rischio è che siano gli Stati Uniti a non trovare la direzione.
OSVALDO BALDACCI

6 Novembre 2014
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