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4:57 pm, 6 Novembre 14 calendario

Il sogno americano di Norman Rockwell

Di: Redazione Metronews
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ROMA Forse non molti conoscono la storia di Willie Gillis, il ragazzone nordamericano alto, biondo e muscoloso che incarnò lo spirito virtuoso del bravo combattente per la libertà, imperversando sulle copertine del Saturday Evening Post nel 1943. Forse non tutti sanno la storia della recluta più famosa del momento, dall’arruolamento al felice ritorno a casa, ma tutti, o quasi, possono vedere nei suoi tratti l’inconfondibile mano di chi ha illustrato la vita e i sogni dell’americano medio per un largo tratto del XX secolo. Norman Rockwell (1894-1978) non è stato, infatti, solo l’illustratore per eccellenza dell’american way of life: i suoi personaggi trasudanti buoni sentimenti e lo stare sempre dalla parte giusta, senza incrinature, hanno contribuito a plasmare l’immaginario della middle class statunitense in tempi in cui altri media erano di là da venire. La brava gente della domenica al sermone e del cappone nel giorno del ringraziamento, l’uomo della strada coi suoi miti e i suoi riti, è quello che Rockwell incarna col suo realismo romantico, con immagini d’assoluta poesia e ironia, soavi anche quando tratteggiano i problemi razziali o sociali di cui si fanno interpreti. Come nel caso della bambina di colore scortata a scuola da quattro omaccioni bianchi, a simboleggiare l’apartheid ben vivo, o una famigliola di indiani navajo derelitti davanti alla grandiosa diga che spazza via quel che resta della loro povera esistenza.
Tutto questo, reclute e negrette, la brava gente dell’America profonda, zeppa di scheletri nell’armadio come una notte di Halloweeen ma dalle sorti magnifiche e progressive, giunge in Italia per una grandiosa mostra promossa dalla Fondazione Roma, prima tappa di un tour europeo dal titolo assai significativo: Cronaca americana.
 American chronicle, curata da Danilo Eccher (direttore della Gam di Torino) e da Stephanie Plunkett, direttrice curatoriale del Norman Rockwell museum di Stockbridge, nel Massachussets – ultima dimora dell’artista che contemporaneamente all’esposizione romana rende visibili l’immenso archivio fotografico e molte tele poco note – racconta in oltre cento tra dipinti e foto l’artista newyorchese.
American chronicles: the art of Norman Rockwell, Roma, palazzo Sciarra, dall’11/11 all’8/2; www.mostrarockwellroma.it; www.nrm.org.
MAURIZIO ZUCCARI

6 Novembre 2014
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