Rivoluzioni
3:48 pm, 2 Novembre 14 calendario

Le statue dei regimi tutte giù per terra

Di: Redazione Metronews
condividi

UCRAINA. Prima testimoni della propaganda, poi simboli dell’oppressione da abbattere, infine solo con i decenni le statue dei regimi diventeranno patrimonio culturale e artistico. Per ora, restano uno dei primi bersagli delle rivoluzioni. A fine settembre a Kharkiv, nell’est dell’Ucraina, è stata abbattuta la più grande statua esistente di Lenin. Il regime sovietico ne aveva disseminate nel Paese 1.500, e la svolta nazionalista ne ha già tirate giù molte decine, a partire dal centro di Kiev,anche se proprio a Kharkiv e in  Crimea  erano nati gruppi di autodifesa proprio per fare la guardia alle statue.
Immagine simbolo della “fine” della guerra in Iraq, nell’aprile 2003 la statua di bronzo di Saddam Hussein a Baghdad fu tirata giù dall’argano di un carro armato. Nel 2011 i ribelli siriani a Damasco appiccarono il fuoco alla statua dell’ex presidente Assad. Il 23 agosto dello stesso anno i ribelli libici entrati nella residenza di Gheddafi decapitarono la statua del rais. 
In Albania nel 1991 la gigantesca statua di bronzo del dittatore Enver Hoxha fu abbattuta nella piazza centrale di Tirana da una enorme folla, pochi mesi dopo la rimozione nella notte della statua di Stalin. Anche la città natale di Stalin, Gori, in Georgia, ne rimosse la statua nel 2010 dopo la guerra con la Russia.
OSVALDO BALDACCI

2 Novembre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA