6:05 am, 15 Ottobre 14 calendario

Expo da Acerbo favori in cambio di soldi al figlio

Di: Redazione Metronews
condividi

“Non finisce mai”. È la frase che ieri si sentiva ripetere più spesso negli uffici di Expo spa. Sì, perché su Expo la tempesta (giudiziaria) sembra non volersi mai placare. Ultima saetta, gli arresti domiciliari comminati all’ex potente manager del sindaco Moratti e numero due della Società, Antonio Acerbo, al facility manager del Padiglione Italia Andrea Castellotti (assunto senza selezione per volere dello stesso Acerbo) e all’imprenditore Giandomenico Maltauro.
Le irregolarità contestate riguardano l’appalto delle Vie D’Acqua vinto dalla Maltauro. Per i Pm D’Alessio e Gittardi, che parlano di “sistema corruttivo con modalità professionali”, Acerbo avrebbe “aiutato” il consorzio di aziende capeggiato da Maltauro, cui faceva parte anche la Tagliabue spa, in cambio di consulenze per il figlio Livio. La prima da 36 mila euro viene pagata nell’aprile 2012 da Maltauro e riguarda la riqualificazione delle ex Scuderie De Montel a San Siro; la seconda, quella che avrebbe dovuto versare la Tagliabue, invece, si ferma. Il motivo l’ha spiegato l’Ad della società Giuseppe Asti: «Quando ho incontrato il figlio di Acerbo l’ho ritenuto persona priva di qualsiasi tipo di professionalità che potesse in qualsiasi modo giustificare un rapporto contrattuale».
andrea sparaciari
 
 VIE D’ACQUA: DAL SOGNO ALL’INCUBO
Dal sogno di un naviglio navigabile lungo 11 km, a un incubo politico e giudiziario. È  la parabola delle Vie D’Acqua, il canale che deve portare e far defluire l’acqua all’anello attorno al sito Expo (necessaria per far funzionare i sistemi di raffreddamento). A costruirlo, grazie alla vittoria dell’appalto (pilotato, per i pm), la Maltauro.  Dopo gli arresti di ieri, è probabile che Cantone procederà al commissariamento anche di questo cantiere (come è già successo, sempre con l’impresa Maltauro, per le architetture di servizio). Resta da capire che ne sarà del progetto. Tramontato il canale navigabile, il 30 luglio Expo ha deliberato la sua ultima versione, elaborata anche a seguito delle proteste dei comitati che difendono i parchi a sud di Milano. Ora si prevedono due fasi: nella prima,  irrinunciabile e che deve essere pronta per il 1° maggio 2015, si scaverà il collegamento tra il sito e l’Olona e tra il Naviglio Grande e la Darsena; nella seconda, entro giugno, si uniranno l’Olona e lo scolmatore (i lavori inizieranno entro fine ottobre). È questo il segmento nel quale entrano in gioco i parchi Trenno e Pertini e dove si scaverà solo con micro talpe e non si abbatteranno alberi. Infine arriverà il collegamento scolmatore-Naviglio Grande che sarà fatto dopo Expo. an.spa.

15 Ottobre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo