Hong Kong a nervi tesi La protesta continua

Scaduto a mezzanotte di ieri (le 18 in Italia) l’ultimatum impostogli dalla piazza per rassegnare le dimissioni, il capo del governo filocinese di Hong Kong, Chun-ying Leung, ha affermato  che non si dimetterà («perchè devo continuare a lavorare alla riforma elettorale»: il tema del confronto con la piazza che ne chiedeva le dimissioni) ma che, tuttavia, è pronto a dialogare con gli studenti. Occupy Central ha accolto con favore la decisione del governo di istituire un comitato che discuterà con i manifestanti che chiedono elezioni libere ma non desiste dalla richiesta di dimissioni. Proiettili di gommaNel frattempo, Steve Hui, portavoce della polizia, ha fatto sapere che le autorità non tollereranno nessun accerchiamento illegale dei palazzi governativi, come annunciato  dai capi della protesta. E la tensione nell’isola sale. Le autorità hanno intimato ai manifestanti che protestano per la democrazia di «disperdersi pacificamente al più presto possibile» pena «gravi conseguenze». Contemporaneamente, le forze dell’ordine hanno cominciato a scaricare casse di proiettili di gomma dinanzi alla sede del governo. E gli studenti che occupano le strade centrali di Hong Kong temono che la polizia voglia sgombrarli. Benny Tai e il giovanissimo Joshua Wong, tra le maggiori voci del  movimento che sta occupando da cinque giorni Admiralty, il centro finanziario di Hong Kong, hanno parlato alla folla riunita sotto gli uffici dell’Assemblea Legislativa a Tim Mei Avenue: in particolare Wong ha sottolineato il rischio di un’azione di forza della polizia nel caso in cui le proteste vadano verso un’escalation.
Spiati da una appE la guerra di posizioni coinvolge anche i telefonini.  Pechino starebbe infatti spiando i manifestanti scesi in strada a Hong Kong tramite una falsa App per smartphone. Lo riporta il New York Times. La scoperta è stata fatta dai ricercatori di un’azienda specializzata in sistemi di sicurezza informatica.
(metro)