7:50 am, 2 Ottobre 14 calendario

Sblocca Italia la rivolta di Comuni e Regioni

Di: Redazione Metronews
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Roma. Si prospetta una vita dura per il decreto Sblocca Italia, in questi giorni in discussione alla Camera per la conversione.
Basilicata, Abruzzo, Lombardia hanno dato il via a una protesta che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il Paese. Tre Regioni e una moltitudine di Comuni che hanno impugnato in tutte le sedi il decreto, in riferimento agli articoli che facilitano le concessioni per trivellare e la costruzione di nuovi inceneritori. Iniziative del Movimento 5 Stelle (ieri Grillo in un post ha parlato di una “battaglia feroce” contro il decreto che ha definito “SfasciaItalia”) ma che sono condivise anche da altre forze politiche.
Mozioni e risoluzioni approvate con maggioranze del tutto inedite. In Lombardia, ad esempio, nel testo approvato da M5S, Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni, ci si impegna a fare pressione sul Governo, per evitare che nei termovalorizzatori regionali vengano indirizzati rifiuti di altre regioni. Il testo chiede anche di valutare il profilo di costituzionalità dell’articolo, per fondare un ricorso alla Corte Costituzionale. L’Abruzzo ha votato all’unanimità un testo simile, centrato sulle trivellazioni, presentato dal M5S. La Basilicata ha presentato un ricorso all’Unione europea per impugnare il decreto.
Anche il Pd critica la gestione dei rifiuti, laddove il decreto prevede la “mobilità” dell’immondizia attraverso l’Italia per rifornire quegli inceneritori che, con una differenziata spinta, hanno penuria di materia da bruciare. «Un decreto che penalizza le regioni virtuose», hanno scritto i deputati e i senatori emiliani del Pd. Civitavecchia, Pomezia, Senigallia, Roma, Varese, sono le prossime città che depositeranno i ricorsi.
(Sara Melis)

2 Ottobre 2014
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