6:03 am, 1 Ottobre 14 calendario

SI CREA LAVORO CON LA FORMAZIONE

Di: Redazione Metronews
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«In un anno in Germania in media ogni lavoratore fa 24 ore di formazione lavoro, in Italia un’ora e mezzo. Meglio di noi fanno tutti gli altri Paesi europei, salvo il Portogallo. Ecco qual è la vera differenza di sistema. Non l’articolo 18». Detto da Carlo Barberis, organizzatore di ExpoTraining, (www.expotraining.it), la fiera della formazione aziendale e professionale (settore che fattura 3 miliardi) che inizia oggi a Milano, può sembrare scontato e di parte. Ma Barberis assicura che non è così: «Cambiare l’articolo 18 appartiene ad un vecchio modo di pensare, ad un vecchio paradigma».E quale sarebbe invece il nuovo paradigma da applicare in tema di lavoro? Cito l’Ocse che ha introdotto il concetto di capitale umano nel calcolo della ricchezza di un paese. Capitale umano vuol dire conoscenza, competenza, abilità: un anno in più di formazione si traduce in un 5% in più di pil.  Noi invece siamo indietro.Indietrissimo. Solo il 18% delle aziende fa formazione ed è un male perchè è dimostrato che quelle che vanno meglio sono proprio le aziende che aumentano le competenze dei loro dipendenti. Tra l’altro per lo più a costo zero: su 3 miliardi 2 e mezzo vengono dal pubblico. Dico di più: dovrebbero pagare di più di Irpef le aziende che non fanno formazione continua perchè creano un danno sociale. Quindi c’è un deficit della classe imprenditoriale. Assolutamente sì.E i lavoratori?Soffro  quando i lavoratori cercano di mantenere in piedi aziende bollite. Devono puntare a formarsi nuove competenze. Lei però parla a nome della categoria dei formatori, che non è esente da critiche. Ci sono dei bei carrozzoni.È vero: siamo noi i primi a chiedere di normare meglio il settore, dare patentini con criteri certi.Vede nel governo più sensibilità al problema?A parole sì. La realtà è che ad ora il raccordo tra scuola, lavoro e formazione è inesistente. In Germania con la riforma del 2003 hanno introdotto anche una pianificazione territoriale: è inutile formare odontotecnici se in quella provincia richiedono saldatori. E che le parole non bastino lo si vede da come sta andando Garanzia giovani, che doveva connettere giovani non occupati e lavoro. Siamo alla fine del 2014 ed è tutto fermo, per la farraginosità della burocrazia. Rischiamo che il miliardo e mezzo stanziato per l’operazione torni a Bruxelles. Paola Rizzi@polarizzimanca

1 Ottobre 2014
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