9:10 pm, 23 Settembre 14 calendario

Il decreto Poletti non convince le aziende

Di: Redazione Metronews
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Roma. Il decreto legge Poletti dello scorso maggio, (la prima parte del cosiddetto Jobs Act nato allo scopo di semplificare la disciplina dei contratti a tempo determinato per incetivare le aziende ad assumere)  non sembra aver modificato le scelte delle imprese. La maggior parte  ha dichiarato che non sono cambiati i contratti utilizzati per le assunzioni, né cambieranno per il 2015. Unico effetto del decreto è stata la sostituzione del contratto a tempo indeterminato (il 23%  lo ha diminuito, solo l’8% lo ha aumentato) con il tempo determinato. È quanto emerge dall’ultima rilevazione dell’Osservatorio permanente sulla riforma del mercato del lavoro. Dall’indagine, condotta su oltre 500 aziende, emerge che, secondo un’azienda su due (49), la priorità del governo dovrebbe essere quella di aiutare le persone senza lavoro a trovarne un altro attraverso appositi programmi di ricollocazione.Subito dopo, per il 46,6% dei rispondenti, il governo dovrebbe introdurre forme di incentivo all’uscita per gli over 60 per favorire l’ingresso dei giovani e per il 45,4% sarebbe necessario rendere più flessibile il contratto a tempo indeterminato.  Tuttavia, tra chi ha dichiarato di prevedere un aumento di assunzioni, tra le misure in ingresso, si segnalano: i tirocini formativi (del 17,7% entro il 2014 e del 23,5% nel 2015); i contratti a tempo determinato (del 17,1% entro il 2014 e del 21,9% nel 2015); gli incentivi alle assunzioni di 18-29 anni  (in aumento del 13% da qui a fine anno, del 18,3% per il 2015); i contratti di apprendistato (del 12,4% entro il 2014, mentre del 22,9% nel 2015).
 
(Metro)
 
 

23 Settembre 2014
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