Scontro sull eterologa A Milano 6 mila in attesa

Una bagarre che non accenna a spegnersi. È quella sulla fecondazione eterologa, scoppiata con la scelta della Regione di lasciare i costi interamente a carico delle coppie che vogliano ricorrervi, e riesplose dopo l’annuncio dell’assessore Majorino dell’apertura di uno sportello per indirizzare verso altre regioni (dove si paga solo il ticket) le coppie interessate.
Ieri, il presidente Maroni è stato lapidario: «Fino a quando il Parlamento non dirà se la fecondazione eterologa rientra nei LEA (livelli essenziali di assistenza, ndr), io non spendo i soldi dei lombardi per una prestazione che non viene considerata essenziale».
Gli ha fatto eco il consigliere comunale De Corato, per il quale: «Mancava solo questa alle “sparate” degli assessori della Giunta Pisapia, sempre più inclini a dimenticare i problemi reali di Milano e ad attaccare le scelte di altre istituzioni di colore politico diverso».
La risposta a De Corato è arrivata dalla collega Pd Rosaria Iardino: «Nella nostra città sono più di 6 mila i cittadini in lista d’attesa. Una situazione inaccettabile che viola i diritti di tante, troppe persone. Milano, invece, sopperisce in questo modo al vuoto di una Regione preistorica e oscurantista e indirizza i suoi cittadini verso altre realtà che sono più attente ai bisogni più profondi di una famiglia. Si tratta di un preciso dovere civile cui la Giunta dà una risposta».
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