Camst inchiesta in tutta Italia

L’inchiesta Camst varca i confini piemontesi. Dopo le irregolarità emerse nelle scorse settimane al centro di cottura di Moncalieri, il pm Raffaele Guariniello ha ordinato ai Nas di eseguire altrettante verifiche nelle 50 cucine marchio Camst sparse in tutto il territorio nazionale. L’indagine riguarda le carenze igienico-sanitarie che ha portato alla chiusura, da parte dell’Asl, del centro di Moncalieri. Fino a quando le prescrizioni imposte dall’Azienda sanitaria non saranno realizzate la ditta non potrà riprendere la sua regolare attività. Tanto che il Comune di Torino avrebbe chiesto alla Camera di Commercio di certificare che il centro di cottura di Rivoli possa supportare l’attività aggiuntiva spostata da Moncalieri, per evitare problemi all’avvio dell’anno scolastico. Al momento l’unico indagato è il titolare della Camst per commercio di sostanze alimentari nocive.
La vicendaA fine giugno un’ispezione della Asl 5 nel centro di cottura di Moncalieri aveva riscontrato diverse irregolarità, disponendone la chiusura. Le indaginiAnche a polizia giudiziaria della Procura ha esaminato i locali, riscontrando la presenza di insetti morti e scarichi rotti. Le indagini erano partite da 4 casi di presunte intossicazioni alla mensa scolastica della scuola Perotti. La Camst di Moncalieri fornisce 20 mila pasti al giorno.
(Rebecca Anversa)