Un altro No La Metro Story di Claudio Proietti

«Con i miei milioni ci faccio quel che voglio!», urlò il vecchio. Aveva un sogno: costruire una linea del metrò sotto l’attuale linea. Norberto (Noè, per tutti) era nato povero. Aveva fatto i lavori più umili e faticosi. Nonostante questo, da giovane, il mondo gli appariva come un arcobaleno sul quale scivolare leggero. Un lunedì notte crollò, esausto, sul sedile del metrò. Per terra c’erano un sacchetto di pelle e un occhiale da sole. Dal sacchetto fuoriuscivano monete d’oro. Nel vagone nessun testimone. Un dono del cielo? E quell’occhiale? Non aveva nulla da perdere e se lo mise. Cominciò l’inferno! Attraverso quell’occhiale il mondo gli apparì terribile: un covo di delinquenti e truffatori. Divenne ricchissimo, ma fece una vita dissoluta. «Il mondo fa schifo, nel mio metrò ci viaggeranno solo persone perbene. Un maschio e una femmina per ogni categoria: due geometri perbene, due avvocati per bene, due baristi perbene e così via! Niente mostri, come me. D’altronde si sa che i ricchi sono tutti spietati!». «Caro Noè, è solo un gran luogo comune pensare che i ricchi sono tutti spietati. Potevi toglierti l’occhiale, investire il denaro in altro modo e condurre una vita più equilibrata. L’occhiale è solo una specie di…», gli fece una ragazza misteriosa. «Di libero arbitrio?», domandò il vecchio.Si tolse quell’incantesimo dagli occhi e si commosse. Il mondo ridivenne un bellissimo arcobaleno. La ragazza lo prese per mano e lo portò in un vagone. Non c’era nessuno ma lui seppe benissimo cosa fare. Lasciò a terra un sacchetto di pelle, dal quale fuoriuscivano monete d’oro, e l’occhiale da sole. Poi scesero. Salì un ragazzo. Era esausto. Sulle spalle una dura giornata di lavoro. Si sedette accanto agli oggetti misteriosi e si stupì.
A lunedì! (scrivete a claudioproietti8@gmail.com)
(di CLAUDIO PROIETTI, Scrittore e regista)
(Illustrazione di Martina Rossi/Scuola Romana dei Fumetti)