Leftovers tra mistero e fede

Cosa accadrebbe se in un solo giorno scomparisse il 2% della popolazione? Sono i presupposti di “Leftovers”, la serie HBO in onda su Sky Atlantic da domani (in versione  sottotitolata e il 10 luglio alle 21,10 in versione doppiata),  scritta da Damon Lindelof, co-autore di “Lost”. Una serie definita: «Il miglior episodio di A”i confini della realtà” che abbiate mai visto» da Stephen King. 
“Leftovers”, ispirata all’omonimo romanzo di Tom Perrotta, si svolge nella cittadina di Mapleton, dove a tre anni di distanza dalla sparizione di masssa, i cittadini cercano di sopravvivere agli effetti collaterali della sparizione (in originale è “sudden rapture” che può anche essere inteso come rapimento o passaggio nell’aldilà) dei loro cari.
Protagonista è il capo della polizia, Kevin Garvey (Justin Theroux,  “Mulholland Drive”, “Six Feet Under”), che ha subito la “perdita” della moglie (Amy Brenneman, “Private Practice”), entrata in una misteriosa setta. Garvey è solo uno dei “restanti” e come uomo di legge, affronta una quotidianità segnata da quell’evento drammatico. Nel cast, anche una strepitosa Liv Tyler. La chiave vincente della serie è l’aver messo al centro non gli scomparsi, quanto la comunità in costante lotta per mantenere una parvenza di normalità.  
«La religione ha un ruolo importante in “Leftovers”, e si possono trovare dei riferimenti, anche se re-interpretati, all’Antico Testamento.», ha dichiarato Lindelof, “È come se le sparizioni abbiano tolto le certezze e la fede nella religione esistente, inducendo così le persone a trovarle in culti e forme diverse».  In definitiva “Leftovers” racconta la realtà attuale tra crisi di valori, misticismo e mistero. E non è poco.
mattia nicoletti