6:05 am, 2 Luglio 14 calendario

Tentati omicidi e spaccio In manette 13 Latinos

Di: Redazione Metronews
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Un capo indiscusso (“Il Supremo d’Italia”) che decideva chi e quando colpire; un manuale di comportamento; la lotta per il controllo dello spaccio di droga; lo «spregio della vita umana quando c’era da far prevalere la gang contro altre bande simili», per dirla con le parole del capo della Mobile, Giuliano.
Ecco gli elementi centrali della vita dei Trinitarios, la gang di domenicani sgominata ieri dalla polizia. Per i 13 arrestati, tutti tra i 18 e i 30 anni (due i minorenni), le accuse vanno dall’associazione a delinquere, al tentato omicidio, dalla rapina aggravata, alle lesioni personali, allo spaccio di sostanze stupefacenti e al porto abusivo di armi.
Le indagini erano iniziate nel novembre 2011 dopo la denuncia per rapina presentata da un minorenne, vicino alla gang rivale dei Comando. Da qui gli inquirenti hanno ricostruito il coinvolgimento dei Trinitarios nel doppio tentato omicidio avvenuto il 13 febbraio scorso alla fermata De Angeli. In quell’occasione un 21enne e un 20enne (presunti Latin Kings) erano stati accoltellati come vendetta per l’omicidio di Luis Alberto Bautista, un Trinitario ucciso nel febbraio del 2011 a Cinisello. 
Ma la gang voleva anche il controllo delle piccole piazze di spaccio, per questo gambizzò uno spacciatore marocchino a Pavia nel 2012. Per la polizia si tratta di una struttura fortemente gerarchizzata, ma aperta alle donne, tanto che una ragazza è stata trovata in possesso di 70 grammi di coca, che doveva spacciare per poi versare la sua parte nella cassa comune del gruppo. Tra i doveri dei membri, infatti, oltre alla cieca obbedienza al  “Supremo”, c’era anche quello di versare un obolo mensile per i fratelli in carcere.
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2 Luglio 2014
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