6:05 am, 23 Giugno 14 calendario

Cicconi Tangenti Expo Era tutto noto

Di: Redazione Metronews
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Autostrade, ospedali, grattacieli ed Expo. Nella sessantina di pagine consegnate la settimana scorsa da Maroni alla Procura di Milano con le conclusioni della commissione d’inchiesta su Infrastrutture Lombarde, c’è la storia di 5 anni di appalti (2008/2012) lombardi. Un giro d’affari da oltre 6 miliardi di euro,  gestiti, dicono ora i magistrati, senza alcun controllo da Ilspa, la società voluta dall’allora presidente Formigoni per “coordinare” le opere pubbliche. Su tutti, un nome: Antonio Rognoni, il Dg formigoniano che negli anni ha svolto il doppio ruolo di controllato e controllore, almeno fino all’arresto del 20 marzo scorso per un giro di consulenze affidate, ipotizzano i pm, agli amici (e ri-arrestato poi per gli appalti truccati di Expo). Ma su Infrastrutture Lombarde aveva indagato anche il Comitato regionale per la trasparenza sugli appalti in Lombardia, che già nella relazione del 2013 aveva avvertito sulle “incongruenze” della gestione Rognoni.  Ivan Cicconi, direttore di ITACA (Istituto per la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale), era membro di quella commissione. 
Cicconi, su Infrastrutture avevate lanciato l’allarme…
Abbiamo segnalato le procedure e i metodi “inadatti” usati dalla Società: per esempio la scelta del Rup (Responsabile unico del procedimento) di grandi opere che poi era sempre Rognoni (che finiva così per essere quello che gestiva gli appalti e quello che controllava il loro regolare svolgimento, ndr).
Avete segnalato anche gli affidamenti senza gara di Expo.
Premettendo che non abbiamo mai potuto indagare su Expo, perché la Società non ha mai dato accesso ai documenti, posso dire che gli affidamenti minori dati senza gara e le consulenze sono tutte tangenti mascherate. Il problema è che con Mani pulite, c’era un corruttore, un corrotto e un reato. Oggi ci sono consulenze e affidamenti e dimostrare il reato è molto più difficile.  Solo la Corte dei conti può stabilire se un appalto è stato dato senza gara perché era necessaria questa procedura o se un’opera intellettuale è stata pagata il giusto…
Sala poteva non sapere?
Chi lo sa? In ogni caso, con quello che è venuto fuori, si sarebbe dovuto dimettere comunque.
C’è ancora molto marcio da far venire fuori?
Il problema non è il marcio, ma come sono gestiti gli appalti pubblici.
Ma se voi, che eravate una commissione scelta dalla Regione (e quindi non  terza), con limitati poteri, avete potuto avvertire del pericolo  negli appalti regionali, perché nessuno, magari dotato di poteri giudiziari, se ne è accorto prima?
Bella domanda.
Il suo Comitato è stato confermato dal Pirellone anche per il 2014?
Per adesso ci siamo sospesi dopo che il presidente (il generale Mario Forchetti, ndr),  è stato oggetto di un’ispezione dei pm  che si occupano dell’inchiesta Mose.
andrea sparaciari

23 Giugno 2014
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