Il Cile vince e convince la Spagna va a casa

La regina ha abdicato. La Spagna incassa due schiaffi dal Cile e saluta il Mondiale con un turno d’anticipo. Una sconfitta giusta, anzi, sacrosanta, che dimostra come le grandi squadre non si costruiscono solo con i nomi pesanti e debiti di riconoscenza. Dopo la disfatta contro l’Olanda, Del Bosque conferma Casillas e Diego Costa ma spedisce in panchina Piqué e sua maestà Xavi (dentro Javi Martinez e Pedro). Una mossa che sancisce l’addio al tiqui taca senza però dare i frutti sperati. Anche perché il Cile ci mette grinta, velocità e voglia di vincere. Tutto quello che manca alle furie rosse. E non è un caso che la prima occasione sia proprio per gli uomini di Sampaoli. Non è passato neanche un minuto quando, sugli sviluppi di un angolo, Jara si esibisce in un’inzuccata che termina fuori. La Spagna è in bambola, eppure al 14’ rischia di andare in vantaggio. Silva trova Alonso in area che da buona posizione tira addosso a Bravo. Un errore che i campioni del mondo pagano con gli interessi al 19’, quando Aránguiz conclude un’azione corale con un assist che Edu Vargas spinge in fondo al sacco. La Spagna ci prova con Alonso e Diego Costa, ma a passare è ancora il Cile. Al 43’ Casillas respinge in maniera goffa una punizione di Sanchez, la difesa si addormenta e Aránguiz, di punta, fa 2-0. A inizio ripresa Koke sostituisce Xabi Alonso e la Spagna prende coraggio. Prima Iniesta pesca Diego Costa che si fa anticipare sul più bello, poi, al 62’, la punta dell’Atletico mette in mezzo in rovesciata per Busquets che da pochi passi si divora il gol della speranza. Cazorla ci prova due volte da lontano, ma il risultato non cambia. Nell’ultima giornata il Cile si giocherà il primo posto con l’Olanda, la Spagna proverà a salvare almeno la dignità contro la coriacea Australia.
Andrea Romano