Riforma della Pa il giorno della verit

Roma. Dopo giorni di annunci e smentite, approda oggi in Consiglio dei ministri l’attesa riforma della Pubblica amministrazione voluta con forza dal Governo Renzi. Dovrebbe correre su un doppio binario: un decreto legge subito e il disegno di legge delega “Repubblica semplice” da approvare definitivamente entro sei mesi. Tra le novità emerse ieri, la possibilità per il personale della Pa non dirigente, nei 5 anni antecedenti al collocamento in riposo, di presentare domanda di part time al 50%. La pensione verrà calcolata come se il rapporto fosse proseguito full time.
“Non stravolgiamo la vita alle famiglie”
Il ministro della Funzione pubblica e della semplificazione Marianna Madia, incontrando ieri i sindacati, ha sottolineato che la riforma della Pa «sarà basata su tre pilastri: organizzazione, innovazione e persone», smentendo le anticipazioni circolate sulla stampa: non ci saranno nè esuberi nè prepensionamenti e non è mai stata presa in considerazione l’ipotesi di una mobilità obbligatoria nel raggio dei 100 km. «Non ho mai immaginato di stravolgere la vita delle famiglie», ha detto Madia, spiegando inoltre che «non vi è alcun intento punitivo nella proposta di ridurre i permessi sindacali». I sindacati parlano di «riunione vuota» e attendono il Cdm di oggi. Unica certezza, il rinvio del tema del rinnovo contrattuale al 2015 se nella Legge di Stabilità prevista per settembre ci saranno le risorse necessarie.
Riunificazione delle Polizie
Tra le altre anticipazioni circolate sulla riforma della Pa: riduzione delle spese complessive di ciascuna amministrazione, per i 5 anni, non inferiore all’uno per cento della spesa sostenuta nel 2013; riordino dei corpi di Polizia, con assorbimento della Forestale e della Penitenziaria negli altri corpi; istituzione di una Commissione per la valutazione dei dirigenti pubblici per verificare il rispetto dei criteri di conferimento degli incarichi e l’effettiva adozione dei sistemi di valutazione.
 
(Metro)