6:03 am, 12 Giugno 14 calendario

Occhio alle truffe sulle intolleranze

Di: Redazione Metronews
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Roma. “L’uomo e il cibo: delizia e croce”. Parla, anzi si alimenta da sé il titolo dato all’ultimo congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica. E si rivolge ai mille aspetti dell’alimentazione, appunto, che può diventare patologia. Come nel caso delle intolleranze che possono provocare seri danni.  «Negli ultimi anni si è verificato un importante incremento dell’incidenza di reazioni avverse ad alimenti -spiega l’allergologo Stefano Pucci – legato in parte anche ai cambiamenti delle abitudini (introduzione di cibi e spezie provenienti da altri paesi, utilizzo di Ogm), ai nuovi sistemi di coltivazione (produzione di grani più ricchi in glutine) e al mancato rispetto delle norme di conservazione e produzione». Tutto questo, va sottolineato, quando le ipersensibilità ai cibi sono realmente tali. E sì perché, in vista della prova costume, in tanti pensano di individuare chissà quale allergia a questo o a quell’alimento colpevole, a dir loro, del grasso in eccesso. Per questo é bene fare molta attenzione, per esempio ai test proposti su internet: non soltanto pacchetti promozionali, ma cliniche che vendono analisi per rilevare allergie o intolleranze. «È assurdo pensare che in pochi minuti si abbiano risultati “scientifici” che, in sede medica, necessiterebbero di settimane e mesi – avverte Felice Amelia, presidente dell’Associazione pazienti allergici – Gli specialisti sono chiari: un’analisi scientifica richiede tempi lunghi e costi ambulatoriali di 30 euro. A volte sul web si paga molto di più. Inoltre non c’è fondamento neanche se ci si basa soltanto sulla presenza dell’IgG (Immunoglobina G) come cartina tornasole di una futura intolleranza. Si capisce che il metodo non è scientifico quando si parla di “sospendere” gli alimenti che provocano intolleranze per poi rimetterli dopo poche settimane».È inoltre importante informarsi attentamente per evitare terapie non necessarie che potrebbero provocare problemi per la salute, soprattutto di bambini e over 65.
 
(Luisa Mosello)
 

12 Giugno 2014
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