Class action Codacons per i danni del Mose
Venezia. Il sequestro urgente delle opere e la revisione per “falsa documentazione” delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Lo chiede il Codacons riguardo lo scandalo Mose, annunciando una maxi azione legale per far ottenere a ciascuno dei 270 mila cittadini di Venezia «almeno 10 mila euro di risarcimento». Il Codacons chiede il sequestro dei permessi ambientali e delle opere Mose, «da affidare a Cantone come custode». «Se i giudici hanno deciso sulla base di presupposti falsi o alterati – sostiene il Codacons – è evidente la necessità di un riesame delle sentenze».
Il sindaco torna in carica
Intanto il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, è tornato in libertà e in carica: il gip gli ha infatti revocato gli arresti domiciliari. Orsoni avrebbe chiesto di patteggiare una pena a 9 mesi, ridotta a 4 mesi grazie alle attenuanti generiche e ridotta di un terzo per il rito abbreviato, con la sospensione condizionale. Per il sindaco anche una sanzione da 15 mila euro. «Non ho mai sospettato che i fondi a sostegno della mia campagna elettorale del 2010 fossero di provenienza illecita», ha sostenuto lo stesso Orsoni.
(Metro)
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